"Torniamo a scuola", il progetto sui temi dell'ambiente e dell'alimentazione dei Lions Bari

L'iniziativa nasce per ridurre il divario fra la popolazione urbana e il mondo dell'agricoltura e dei prodotti che finiscono in tavola

martedì 4 febbraio 2020
È stata presentata ieri mattina, a Palazzo di Città, la prima edizione di "Torniamo a scuola", l'iniziativa organizzata dai Lions club Bari in collaborazione con l'ordine dei Dottori agronomi e dei Dottori forestali della provincia di Bari.

Alla presentazione del progetto-pilota sono intervenuti Giuseppe Cascella, presidente della commissione consiliare Culture, Giacomo Taranto e Domenico Volpe, presidente e vice presidente Lions club Bari, Viviana Lavermicocca, consigliera ODAF Bari, la dirigente dell'istituto tecnico Euclide Caracciolo Giovanna De Giglio e Magda Gallo Maresca, docente del liceo scientifico Enrico Fermi. Sono questi i due istituti superiori che hanno aderito all'iniziativa. Gli incontri con le classi quarte e quinte dei due istituti si terranno il 6 e il 20 marzo nel liceo scientifico Fermi, un incontro nel mese di marzo (data in via di definizione) coinvolgerà, invece, gli studenti dell'istituto Euclide.

Da una recente ricerca della Commissione europea è stato dimostrato che le popolazioni urbane, e in particolare i giovani, non avvertono il legame con l'agricoltura quale fonte dei prodotti alimentari che consumano. "Torniamo a scuola" nasce per ridurre questa discrepanza. I dottori agronomi e i dottori forestali incontreranno gli studenti delle scuole di Bari per aiutarli ad analizzare tre temi rilevanti: la produzione del cibo, la tutela dell'ambiente e la sostenibilità (non solo ecologica).

Tra gli obiettivi c'è quello di rendere più consapevoli, oltre che informati, i ragazzi su quello che mangiano e sul loro territorio, incontrando la figura professionale dell'agronomo e del forestale che hanno un ruolo fondamentale nella progettazione del cibo.

«Il progetto Torniamo a scuola - ha detto Giuseppe Cascella - si pone l'obiettivo di far conoscere ai più giovani il valore dell'agricoltura e dei suoi prodotti. Le generazioni meno giovani, infatti, non si sono dimostrate troppo sensibili ai temi ambientali e ai cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo il pianeta. I giovanissimi, invece, mostrano grande interesse a questi temi ma, paradossalmente, non possiedono alcuna nozione su come nasce il prodotto agricolo che ritroviamo sugli scaffali dei supermercati e delle difficoltà che gli operatori sono spesso costretti ad affrontare nella produzione a causa dei mutamenti del clima. Ecco perché due istituti superiori baresi, l'Euclide e il Fermi, hanno voluto aderire all'iniziativa e farne un progetto pilota».

«I Lions International sono sempre sensibili alle tematiche di stili di vita ecocompatibili e di agricoltura sostenibile al fine di contribuire a ridurre la fame del mondo - spiega Giacomo Taranto presidente del Lions Club Bari - e sicuramente dopo il buon esito di questa prima fase sperimentale, il progetto sarà adottato come tema di studio per portarne la divulgazione in tutti i paesi in cui sono presenti i Lions».

«Parleremo di agricoltura sostenibile, in un contesto di cambiamenti climatici, e di sicurezza alimentare. Infatti, l'agricoltura integrata e quella biologica contribuiscono a ridurre l'impronta ambientale della produzione alimentare e alla salvaguardia e alla conservazione del territorio. Riteniamo fondamentale - spiega Giacomo Carreras presidente ODAF Bari - agire sul piano sociale, favorendo l'avvicinamento dei giovani consumatori alle realtà produttive. L'insegnamento e la formazione professionale svolgono un ruolo chiave nel sensibilizzare su queste tematiche e responsabilizzare i consumatori e i portatori d'interesse del settore agricolo».

«Nel periodo che stiamo attraversando - ha spiegato Domenico Volpe - abbiamo riscontrato tanta disinformazione in materia di qualità del cibo e sui fattori che possono generare la maggior parte dell'inquinamento ambientale. Quindi, siamo consapevoli del fatto che i più giovani sono spesso fuorviati da informazioni pubblicitarie legate prevalentemente a logiche di marketing. Ecco perché abbiamo pensato, insieme all'ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali e con il contributo della commissione consiliare Culture, di mettere in piedi questo progetto per permettere ai ragazzi degli istituti superiori aderenti, guidati dai loro docenti, di comprendere a fondo quali possano essere realmente le condizioni ideali per avere un cibo di qualità e fornire loro informazioni esatte, indipendentemente da tutto quanto viene diffuso e pubblicizzato su questo argomento, come ad esempio poter chiarire bene il significato del termine 'bio', che non significa assolutamente prodotto non trattato».