Spararono ad un uomo in centro a Triggiano, arrestati

I due, un 42enne sorvegliato speciale, e un 24enne pregiudicato, avrebbero colpito il 37enne per dissidi relativi allo spaccio sul territorio

venerdì 24 gennaio 2020 10.01
Sono stati individuati ed arrestati dai carabinieri entrambi gli autori del ferimento di Nicolangelo Manzari, avvenuto in pieno centro a Triggiano, lo scorso 12 gennaio.

Era una tranquilla domenica mattina, quando intorno alle 11, nei vicoli del centro storico, due soggetti a bordo di un grosso scooter avevano esploso dei colpi di pistola nei confronti del 37enne Manzari, noto pregiudicato del luogo, che camminava a piedi nei pressi dell'abitazione paterna. L'uomo ferito ad una gamba, rotolando su se stesso, aveva cercato di fuggire dai suoi aggressori, che nel frattempo avevano continuato ad esplodere colpi di arma da fuoco. Sono attimi di paura, la strada è deserta, nessuno ha il coraggio di uscire ed aiutare l'uomo, fino a quando i due malviventi vanno via a forte velocità a bordo del loro scooter. Solo a questo punto l'uomo era stato soccorso da alcuni familiari e portati al pronto soccorso dell'Ospedale "Fallacara".

Le indagini, compiute dai carabinieri della compagnia di Triggiano, e coordinate del P.M. Grazia Errede della lrocura della Repubblica di Bari hanno permesso, dopo attività ininterrottamente andate avanti per tutta la notte, di arrestare, in esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla medesima Procura, già la mattina di lunedì 13 il primo responsabile Pietro Raimondi, 42enne, sorvegliato speciale, che da appena un anno aveva terminato di scontare una condanna per un precedente omicidio. L'uomo era colui che guidava lo scooter nell'azione di fuoco. Le successive indagini sono culminate nell'individuazione di Vito Magistro, 24enne, pregiudicato, quale autore materiale dell'esplosione di colpi di arma da fuoco all'indirizzo di Manzari Nicolangelo. Quest'ultimo è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, per concorso in lesioni personali gravi e porto in luogo pubblico di arma da sparo.

Le motivazioni della gambizzazione sono da ricercare in un contrasto verosimilmente dovuto alla spaccio di sostanze stupefacenti. L'azione delittuosa è stata eseguita, infatti, come una vera e propria spedizione punitiva. È emerso, infatti, che Magistro e Raimondi quella mattina si erano recati ben due volte presso l'abitazione di Manzari chiedendo un incontro con lui, quindi lo hanno aspettato nascosti in un piccolo vicolo all'angolo con la strada che sapevano Manzari avrebbe percorso, piombandogli addosso e sparando non appena arrivato a distanza utile di tiro. Un vero e proprio agguato in piena regola.

I due sono attualmente stati portati nel carcere di Bari.