Si finge volontario per rubare la spesa solidale, il Coronavirus non ferma le truffe
Il fatto è stato denunciato dall'associazione Seconda Mamma, che in diversi negozi di Bari ha attivato il "carrello sospeso"
martedì 7 aprile 2020
19.30
L'epidemia di Coronavirus sta mettendo a dura prova l'economia e la sanità in Italia, ma c'è chi comunque ne approfitta per truffe e raggiri. A Bari un malintenzionato si è finto volontario dell'associazione Seconda Mamma, impegnata in alcuni supermercati cittadini per raccogliere beni da donare ai bisognosi, per rubare i prodotti.
«Qualcuno, vestito di cattiva fede, si è presentato come "volontario di Seconda Mamma" in uno dei punti vendita in cui è attivo il nostro "carrello sospeso" e ha ritirato tutto il raccolto della giornata», si legge sulla pagina dell'associazione. «Un atto ignobile sotto tutti i punti di vista, che diventa ancor più grave in questo momento per due motivi: ha sottratto risorse a famiglie che ne avevano veramente bisogno e ha messo in serie difficoltà il dipendente del punto vendita che di questa cessione "in buona fede" ora deve renderne conto ai suoi titolari, nonostante in questo periodo stiano lavorando in maniera egregia per garantire a tutti la continuità del servizio», il commento amareggiato di Seconda Mamma.
«Cogliamo l'occasione per informarvi che i nostri volontari si presentano sempre previo appuntamento concordato tra il donatore e un membro del consiglio direttivo della nostra associazione e sono provvisti di badge, quindi diffidate sempre da chi si presenta a nostro nome senza essere annunciato - ricordano da Seconda Mamma. Inoltre, non facciamo raccolte di denaro o di beni "porta a porta", ma solo tramite iniziative o raccolte alimentari segnalate sulla nostra pagina».
«Qualcuno, vestito di cattiva fede, si è presentato come "volontario di Seconda Mamma" in uno dei punti vendita in cui è attivo il nostro "carrello sospeso" e ha ritirato tutto il raccolto della giornata», si legge sulla pagina dell'associazione. «Un atto ignobile sotto tutti i punti di vista, che diventa ancor più grave in questo momento per due motivi: ha sottratto risorse a famiglie che ne avevano veramente bisogno e ha messo in serie difficoltà il dipendente del punto vendita che di questa cessione "in buona fede" ora deve renderne conto ai suoi titolari, nonostante in questo periodo stiano lavorando in maniera egregia per garantire a tutti la continuità del servizio», il commento amareggiato di Seconda Mamma.
«Cogliamo l'occasione per informarvi che i nostri volontari si presentano sempre previo appuntamento concordato tra il donatore e un membro del consiglio direttivo della nostra associazione e sono provvisti di badge, quindi diffidate sempre da chi si presenta a nostro nome senza essere annunciato - ricordano da Seconda Mamma. Inoltre, non facciamo raccolte di denaro o di beni "porta a porta", ma solo tramite iniziative o raccolte alimentari segnalate sulla nostra pagina».