Si accende una speranza per il piccolo Alessandro, individuato un cordone ombelicale compatibile

I genitori del bambino di un anno e mezzo affetto da una rara malattia genetica avevano lanciato un appello sui social accolto anche a Bari

giovedì 1 novembre 2018 10.38
A cura di Fiorella Barile
L'ospedale britannico Great Ormond Street Hospital cui il piccolo Alessandro Maria, affetto da linfoistiocitosi emofagocitica, si trova ricoverato in attesa di trapianto di midollo osseo, ha chiesto la verifica di un cordone ombelicale individuato a Bologna. La strada del cordone ombelicale sarebbe un'opzione di riserva però nell'attesa di trovare il donatore compatibile che sino ad oggi ancora non c'è.

La linfoistiocitosi emofagocitica, conosciuta in medicina come HLH è una malattia genetica molto rara che colpisce solo lo 0.002% dei bambini e che non lascia speranze di vita senza un trapianto di midollo osseo.
Per il piccolo la sua sopravvivenza ha una scadenza precisa: il 30 novembre. Secondo i dottori che lo hanno in cura, infatti, al piccolo resta solo un mese se non si trova un donatore compatibile.
I genitori di Alessandro e sua zia Elisa, italiani residenti a Londra, hanno provato a trovare una compatibilità sia nel registro mondiale dei donatori di midollo osseo, sia in quello dei cordoni ombelicali. La notizia dell'urgenza del trapianto per Alessandro si era diffusa in tutta Italia in pochissimo tempo attraverso i social network. Anche a Bari, leggi il nostro precedente articolo https://bit.ly/2PAYbLN, tanti si sono recati al Centro trasfusionale del Policlinico di Bari per le tipizzazioni grazie alla campagna informativa di ADMO. Quella del cordone ombelicale si tratterebbe di una soluzione 'tampone' che i medici del Great Ormond Street Hospital intendono comunque prendere in considerazione dato che i tempi per salvare Alessandro stanno scadendo.