Scuola in Puglia, l'allarme dei sindacati: «Difficile rientro al 100% a settembre»

Problema principale le classi pollaio: «Un anno e mezzo di emergenza sanitaria non ha insegnato nulla alla politica»

mercoledì 5 maggio 2021 18.44
A cura di La Redazione
La situazione scuola in Puglia rischia di diventare di nuovo un "problema" a settembre. Dopo il lockdown dello scorso anno, che ha portato gli studenti a "perdere" quasi metà dello scorso anno, e il corrente anno scolastico che ha visto diverse criticità difficili da affrontare al punto che per le scuole superiori lo stesso Governo ha fatto dietrofront, non facendo rientrare tutti in classe nemmeno per l'ultimo mese di scuola, anche il prossimo anno potrebbe iniziare con vecchi problemi.

La denuncia viene dai sindacati (Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Cisl Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams) che sottolineano: «Dopo un anno e mezzo di emergenza sanitaria, i tanti errori di valutazione, di programmazione e di gestione non hanno insegnato nulla alla politica, visto che il Ministero non ha dato seguito agli impegni assunti con le organizzazioni sindacali e che, da soli, già rappresenterebbero una importante misura di contrasto al rischio pandemico nelle scuole».

I punti principali a cui fanno riferimento le rappresentanti sindacali sono prima di tutto le cosiddette classi pollaio, e la necessità di incrementare il personale docente e ATA per provvedere a risolvere il problema.

«Dalle informazioni ricevute dai territori - sottolineano i sindacati - ci risulta che si stiano autorizzando numerose classi, con punte di 30 alunni e cattedre in organico di diritto a 24 ore. A questo si aggiunga che per il prossimo anno scolastico non vi è alcuna conferma dell'organico aggiuntivo, il cosiddetto COVID, che, comunque, non può rappresentare la risposta alle nostre richieste di incremento dell'organico di diritto, pur essendo necessario in questa fase di pandemia, per garantire condizioni di maggior sicurezza. Al contrario, sono stati tagliati 100 posti di collaboratori scolastici a causa della trasformazione full time dei contratti dei lavoratori ex LSU».

«Per il prossimo anno scolastico - denunciano - sarà estremamente complicato puntare ad un rientro in presenza al 100%. Al netto della mancanza di un piano dei trasporti adeguato e dedicato, di un piano immediato di ammodernamento degli edifici scolastici e di risorse per sostenere una programmazione di screening periodici della popolazione scolastica, il numero di studenti per classe non permetterà affatto di garantire il distanziamento sociale».