Nascono le 12 Reti Civiche Urbane, realtà associative e commerciali insieme per animare i quartieri di Bari

La festa presso L'officina degli esordi. Decaro: «Cambiano interpreti ma reti e sinergie restano intatte»

martedì 11 dicembre 2018 0.46
Prende sempre più piede la vision di Reti Civiche Urbane, per una progettazione dal basso di iniziative di animazione territoriale nei 12 quartieri di Bari. Ieri pomeriggio la festa di ufficializzazione della nascita delle RCU presso L'officina degli esordi in via Crispi, alla presenza del sindaco Antonio Decaro, che nella circostanza ha incontrato tutti i soggetti e i cittadini intervenuti in questi mesi alla fase iniziale di partecipazione nei rioni durante gli incontri coordinati dallo staff del progetto .

Un'occasione utile per ringraziare tutte le associazioni e le realtà che hanno fatto "rete" nei quartieri e che hanno partecipato al bando pubblico, avviato lo scorso agosto per selezionare i soggetti a cui sarebbero stati destinati i fondi da investire su attività di animazione del territorio nei prossimi mesi. Reti Civiche Urbane, infatti, è una misura sperimentale di "community building", di costruzione di comunità su scala di quartiere, finanziata per 1.200.000 euro a valere sul POC Città Metropolitane 2014-2020 (Programma Operativo Complementare del PON METRO); un inedito nella città di Bari.

Comitati di quartiere, parrocchie, scuole, associazioni culturali, commercianti e residenti, si sono confrontati incessantemente su ciascun quartiere in poco più di tre mesi, in forma assembleare e itinerante, con cadenza settimanale, per conoscersi e interrogarsi su una visione di città condivisa e che storicamente, proprio nei quartieri, ha la sua identità più plurale e profonda. Uno sforzo di aggregazione e mobilitazione sociale importante: sono stati realizzati 104 incontri per un totale di 300 ore di co-progettazione, con 62 sedi associative frequentate, più di 200 realtà coinvolte e una community di 2000 persone attive. Obiettivo comune coinvolgere attivamente i cittadini nel tradurre le proprie istanze ed idee in progetti concreti da realizzare, per rendere più bello e attraente il proprio quartiere.

«Dodici volte grazie, questo è quello che mi sento di dire a tutti i cittadini presenti questa sera – ha esordito il sindaco Decaro nella sala -. Grazie innanzitutto come cittadino di Bari. Perché la vostra presenza qui oggi e in questi mesi mi rassicura, oltre che darmi un senso di protezione straordinario. Vedere i vostri volti durante gli incontri, ascoltare le vostre parole nei video pubblicati in questi mesi è stato per me motivo di grande orgoglio ma soprattutto di grande serenità perché ho la consapevolezza che, anche se prima o poi non farò più il sindaco, la gestione di questo posto bellissimo forse cambierà a scadenza di affidamento, i parroci delle nostre parrocchie di riferimento cambieranno, come pure i dirigenti scolastici, la rete e le sinergie che abbiamo creato in questi mesi grazie al vostro amore per la città resteranno intatte. Perché avete dato prova di essere realtà mature e organizzate, capaci di mettervi in gioco per un obiettivo comune: amare e curare questa città».

«La risposta alla nostra chiamata di agosto è stata straordinaria ed entusiasmante: 12 candidature per 12 aree - continua il primo cittadino. Una sola cordata per ciascun quartiere. Una sola proposta comunitaria per area territoriale che ha coinvolto complessivamente una media di 16 organizzazioni per quartiere, per un totale di 200 realtà del settore sociale e culturale, attive direttamente nelle ATS che si costituiranno a breve. Uno sforzo di unione, di energie e di intenti che ci restituisce un quadro di maturità e convergenza culturale che fa ben sperare per la città di Bari. Una città più coesa è una città più forte. Ed è a noi oggi la responsabilità di rispondere efficacemente a questa domanda di partecipazione, favorendo la realizzazione delle iniziative programmate e trasformando le Reti Civiche Urbane in laboratori permanenti di elaborazione culturale e civile e di consultazione per l'amministrazione. Laboratori che diventino presidi e punti di riferimento nella città, laboratori che vivranno anche dopo di noi e che saranno la forza di questa città che ha scelto da tempo di crescere e di mostrare al Paese quello che è».