Registro tumori a Bari, ecco il primo report

Martedì saranno presentati al Ministero della Salute i dati ultimi sulla situazione in italia, disparità tra Nord e Sud

venerdì 20 settembre 2019
È stato presentato ieri a Bari il primo report del registro tumori: la casistica relativa agli anni 2014-2015 indica che sono stati diagnosticati nell'intera provincia di Bari 13.338 nuovi tumori (6.700 nuovi ogni anno), dei quali il 55% nei maschi (7.339) e il 45% nelle femmine (6.049). Il tasso grezzo per i maschi è pari a 596 casi su 100mila abitanti, per le donne è pari a 466 casi su 100mila abitanti. Il tumore più frequente diagnosticato per gli uomini è quello alla prostata (18%), colon-retto (13%) e polmone (13%); nelle donne alla mammella (29%), colon-retto (13%) e tiroide (7%).

I Registri Tumori (RT) sono strutture che raccolgono e registrano tutti i tumori incidenti in un determinato territorio. L'obiettivo di ogni Regione è costituire e gestire nel tempo un archivio di tutti i nuovi casi di tumore diagnosticati ed assicurare che la registrazione dei dati avvenga in modo rigoroso e con carattere continuativo e sistematico. In Puglia, il registro tumori raccoglie sei registri provinciali tutti accreditati presso l'associazione italiana registro tumori e restituisce lo stato di salute della nostra popolazione. Il senso è mostrare il contributo che i dati di questo documento possono fornire a tutte le fasi della programmazione sanitaria: dalla prevenzione primaria con gli studi sull'integrazione ambientale e salute, alla prevenzione secondaria con la valutazione d'impatto dei programmi di screening oncologici, fino alla definizione della rete di offerta sanitaria contribuendo alla rete oncologica pugliese e anche alla definizione delle strategie per una migliore sopravvivenza attraverso l'aderenza alle terapie.

«A breve saranno presentati dati preliminari di una attività che stiamo svolgendo come centro di coordinamento con il supporto di tutti i registri provinciali e che riguarda i tumori infantili - spiega Lucia Bisceglia, direttrice Area Epidemiologia e Care Intelligence Aress Puglia - abbiamo raccolto dati dal 2006 al 2017 partendo dalle criticità individuate nel precedente studio del 2006-2008 cioè quello di un eccesso di incidenza di tumori in provincia di Taranto. Fortunatamente quello che registriamo è un trend in diminuzione. Rileviamo una situazione eterogenea a livello provinciale ma sostanzialmente non si riscontrano più quei picchi che avevamo evidenziato precedentemente».

«Martedì saranno presentati al Ministero della Salute i dati ultimi sulla situazione in italia - illustra Massimo Rugge, presidente Airtum (associazione italiana registri tumori) - ma posso anticipare che è evidente una disparità di incidenza dei tumori tra Nord e Sud, di come alcuni tumori risparmino il Mezzogiorno rispetto al Nord, per esempio il carcinoma alla mammella che dunque ci indica come si debba assolutamente rafforzare la prevenzione e investire in percorsi sanitari mirati per ogni patologia».

Durante l'incontro di presentazione, tenutosi in Fiera, si è fatto il punto sui rischi per luogo, per tempo e per persona con la valutazione per performance del sistema sanitario per contrastare i tumori e una valutazione del carico assistenziale connesso alle patologie neoplastiche. Vincenzo Coviello, direttore UOSE ASL BT e responsabile registro tumori BAT, ha posto l'attenzione sulla capacità di contrasto del sistema sanitario messo in campo in questi anni.

«Registriamo segnali positivi poiché c'è un andamento in decrescita dell'andamento dei tumori e della mortalità in generale ma rimane alta l'aggressività del tumore al colon-retto che porta anche una elevata mortalità. Un dato che mi sento di estendere anche alla Puglia perché è connesso al progressivo abbandono della dieta mediterranea, quindi ad un comportamento direi generalizzato. A cinque anni dalla contrazione del tumore si stima una sopravvivenza di poco superiore al 50% dei casi , per cui puntare sulla prevenzione significa guadagnare circa il 10-15% di vite: un numero elevatissimo".

Sante Minerba, direttore UOSE ASL Taranto e responsabile registro Tumori Taranto, ha indicato nella sua relazione come i tumori al polmone e alla pleura sono le neoplasie che più incidono nell'area tarantina per l'esposizione all'inquinamento ambientale: parliamo di una incidenza del 20%-30% in più rispetto alle aree limitrofe al capoluogo di provincia.