Puglia, una proposta di legge sull’invecchiamento attivo: «Anziani risorsa per la società»
A Bari la presentazione dei contenuti normativi. Volontariato e sindacati: «Insieme per far pressione sulle istituzioni»
venerdì 16 febbraio 2018
15.08
"Promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo e della buona salute": sono questi i termini che delineano la proposta di legge regionale con cui la Puglia punta a dotarsi di uno strumento normativo che favorisca l'apporto sociale degli over 65. Una fetta di popolazione regionale in costante crescita che non può e non deve restare ai margini di una società che dalla cute canuta non smette mai di imparare.
La proposta di legge, nata da un'iniziativa popolare, è stata presentata stamani presso la sala conferenze dell'Hotel Excelsior di Bari, e vede associazioni di volontariato, sindacati e Centri di Servizio al Volontariato pugliesi uniti in una battaglia di grande impatto civile.
Una serie d'interventi mirati che prevedono la messa in rete dei vari attori territoriali (comuni, aziende sanitarie, scuole, enti di formazione, sindacati, organizzazioni di volontariato e Terzo Settore) per favorire l'uscita della persona anziana dal mondo del lavoro e il contemporaneo reinserimento nel tessuto sociale urbano.
Dalla prevenzione e la cura della salute alle agevolazioni nei settori turistici e culturali, passando per il caposaldo del volontariato (settore negli ultimi anni sempre più ad appannaggio della popolazione ultra sessantenne) fino ad arrivare all'istituzione di una "Giornata Regionale dell'Invecchiamento Attivo", da celebrare il 22 aprile, anniversario della nascita di Rita Levi Montalcini.
«In nostro obiettivo – spiega Giovanni Forte, segretario generale di SPI–CGIL – è mettere in primo piano la condizione degli anziani, accendendo i riflettori sulle politiche che riguardano buona salute e invecchiamento attivo, per permettere loro di dare ancora un contributo al sistema sociale. È necessario che si vengano a creare i presupposti normativi affinché le persone si sentano meno sole, in un contesto sociale teso all'inclusione».
«Questa proposta di legge – fa eco Tiziana Carelli di UIL Pensionati – nasce dalla lettura del contesto pugliese, dove la popolazione anziana è aumentata a livelli esponenziali. A questo incremento, di contro, non ha fatto seguito un aumento dei servizi che la Regione Puglia mette a disposizione degli anziani. Davanti all'assenza di servizi socio-sanitari adeguati al numero dei potenziali beneficiari abbiamo pensato di creare un supporto normativo alle famiglie che si prendono cura di questa fascia di popolazione. È impossibile continuare a considerare l'anziano come un soggetto sociale passivo; oggi gli over 65 dispongono di cultura e background esperienziale che vanno messi a disposizione delle giovani generazioni».
C'è, ovviamente, da vincere la lungaggine dell'iter legislativo per cui l'Italia è tristemente nota. Ecco perché, dunque, il peso specifico delle sigle sindacali si fa sentire, soprattutto se supportate da una rete a espressione di un bisogno. «Noi – continua Vitantonio Taddeo, segretario generale della CISL Pensionati Puglia – abbiamo dalla nostra la forza dei numeri, e questo costituisce un'enorme fattore di pressione sull'amministrazione regionale. Il sindacato è l'unica organizzazione che può mettere insieme così tante persone, e di fronte a una presenza così qualificata e rappresentativa la politica regionale non può fare a meno di ascoltare la nostra proposta e farle seguire un iteri che sia il più veloce possibile. Noi inoltreremo la proposta di legge direttamente ai capigruppo e chiederemo che la facciano loro; non ci interessa, infatti, la paternità della legge, ma soltanto che venga colmato un vuoto che esiste in Puglia. Importante, in questo senso, è l'esempio dei nostri "vicini di casa": la politica regionale in Basilicata ha recepito la proposta del sindacato, facendola sua e approvandola in pochissimo tempo».
Non solo sindacato, però. Un ruolo centrale nello sviluppo di questa proposta lo svolgono le organizzazioni di volontariato e gli enti che le sostengono come i CSV. «Il Terzo Settore – dice Isabella Lettori, vicepresidente di CSV Net Puglia e presidente del CSV "Poiesis" di Brindisi – non può che accogliere positivamente questo nuovo strumento normativo, poiché tante nostre associazioni sono costituite da persone anziane che mettono a disposizione del territorio esperienze e competenze maturate nella vita. Il ruolo dei CSV è mettersi al servizio della rete proponente per fornire a questo percorso tutto il supporto necessario».
«La proposta di legge – conclude Lucia Scarafile, presidente di Auser Puglia - mette insieme sigle sindacali e OdV nel processo di valorizzazione dell'invecchiamento attivo. In Puglia ci sono tantissime associazioni di volontariato che si occupano di terza età e che hanno bisogno di essere messe in rete. È questa la necessità che ci spinge, insieme al bisogno di coinvolgere le istituzioni nel tentativo di colmare un grave vuoto normativo».
La proposta di legge, nata da un'iniziativa popolare, è stata presentata stamani presso la sala conferenze dell'Hotel Excelsior di Bari, e vede associazioni di volontariato, sindacati e Centri di Servizio al Volontariato pugliesi uniti in una battaglia di grande impatto civile.
Una serie d'interventi mirati che prevedono la messa in rete dei vari attori territoriali (comuni, aziende sanitarie, scuole, enti di formazione, sindacati, organizzazioni di volontariato e Terzo Settore) per favorire l'uscita della persona anziana dal mondo del lavoro e il contemporaneo reinserimento nel tessuto sociale urbano.
Dalla prevenzione e la cura della salute alle agevolazioni nei settori turistici e culturali, passando per il caposaldo del volontariato (settore negli ultimi anni sempre più ad appannaggio della popolazione ultra sessantenne) fino ad arrivare all'istituzione di una "Giornata Regionale dell'Invecchiamento Attivo", da celebrare il 22 aprile, anniversario della nascita di Rita Levi Montalcini.
«In nostro obiettivo – spiega Giovanni Forte, segretario generale di SPI–CGIL – è mettere in primo piano la condizione degli anziani, accendendo i riflettori sulle politiche che riguardano buona salute e invecchiamento attivo, per permettere loro di dare ancora un contributo al sistema sociale. È necessario che si vengano a creare i presupposti normativi affinché le persone si sentano meno sole, in un contesto sociale teso all'inclusione».
«Questa proposta di legge – fa eco Tiziana Carelli di UIL Pensionati – nasce dalla lettura del contesto pugliese, dove la popolazione anziana è aumentata a livelli esponenziali. A questo incremento, di contro, non ha fatto seguito un aumento dei servizi che la Regione Puglia mette a disposizione degli anziani. Davanti all'assenza di servizi socio-sanitari adeguati al numero dei potenziali beneficiari abbiamo pensato di creare un supporto normativo alle famiglie che si prendono cura di questa fascia di popolazione. È impossibile continuare a considerare l'anziano come un soggetto sociale passivo; oggi gli over 65 dispongono di cultura e background esperienziale che vanno messi a disposizione delle giovani generazioni».
C'è, ovviamente, da vincere la lungaggine dell'iter legislativo per cui l'Italia è tristemente nota. Ecco perché, dunque, il peso specifico delle sigle sindacali si fa sentire, soprattutto se supportate da una rete a espressione di un bisogno. «Noi – continua Vitantonio Taddeo, segretario generale della CISL Pensionati Puglia – abbiamo dalla nostra la forza dei numeri, e questo costituisce un'enorme fattore di pressione sull'amministrazione regionale. Il sindacato è l'unica organizzazione che può mettere insieme così tante persone, e di fronte a una presenza così qualificata e rappresentativa la politica regionale non può fare a meno di ascoltare la nostra proposta e farle seguire un iteri che sia il più veloce possibile. Noi inoltreremo la proposta di legge direttamente ai capigruppo e chiederemo che la facciano loro; non ci interessa, infatti, la paternità della legge, ma soltanto che venga colmato un vuoto che esiste in Puglia. Importante, in questo senso, è l'esempio dei nostri "vicini di casa": la politica regionale in Basilicata ha recepito la proposta del sindacato, facendola sua e approvandola in pochissimo tempo».
Non solo sindacato, però. Un ruolo centrale nello sviluppo di questa proposta lo svolgono le organizzazioni di volontariato e gli enti che le sostengono come i CSV. «Il Terzo Settore – dice Isabella Lettori, vicepresidente di CSV Net Puglia e presidente del CSV "Poiesis" di Brindisi – non può che accogliere positivamente questo nuovo strumento normativo, poiché tante nostre associazioni sono costituite da persone anziane che mettono a disposizione del territorio esperienze e competenze maturate nella vita. Il ruolo dei CSV è mettersi al servizio della rete proponente per fornire a questo percorso tutto il supporto necessario».
«La proposta di legge – conclude Lucia Scarafile, presidente di Auser Puglia - mette insieme sigle sindacali e OdV nel processo di valorizzazione dell'invecchiamento attivo. In Puglia ci sono tantissime associazioni di volontariato che si occupano di terza età e che hanno bisogno di essere messe in rete. È questa la necessità che ci spinge, insieme al bisogno di coinvolgere le istituzioni nel tentativo di colmare un grave vuoto normativo».