"Prossima fermata", gli studenti pendolari protestano anche a Bari

Chiedono diritto alla mobilità e allo studio: il 24 novembre prevista una manifestazione

venerdì 17 novembre 2017 10.46
Mercoledì scorso in tutta la regione gli studenti e le studentesse hanno protestato per le condizioni in cui versa il trasporto pubblico locale, uniti ancora una volta per lanciare il monito alle istituzioni: "Prossima Fermata: trasporti gratuiti, dignitosi e sicuri per gli studenti!". Volantinaggi, speakeraggi alle stazioni, ed altre azioni hanno caratterizzato la protesta degli studenti, che hanno coinvolto e sensibilizzato i pendolari sul tema.

«Dal 2015 la percentuale dei viaggiatori è cresciuta dell'1,9 % in Puglia. Se da un lato si assiste ad un aumento dei finanziamenti e dell'utilizzo dell'alta velocità, dall'altro sono stati adoperati, negli ultimi anni, tagli considerevoli sulle tratte per pendolari (in Puglia la percentuale si attesta intorno al 3,6 % nel periodo 2010-2016) accompagnati dall'aumento delle tariffe (+11,3 % in Puglia nello stesso periodo) - si legge sulla pagina Facebook Prossima Fermata - La Puglia è la Regione del Sud che mostra la crescita più netta e costante di pendolari negli ultimi anni, passando dai 138.300 del 2013 ai 155.295 dell'ultimo anno. Il servizio di trasporto ferroviario potrebbe sembrare migliorato, visti gli interventi di dismissione dei treni più vecchi e l'utilizzo di 241 mln € (fondi FAS) per l'acquisto di nuove carrozze. Nonostante ciò, la Regione ha dovuto affrontare il pagamento di penali, pari ad 1 mln € (2015), per il mancato rispetto degli standard di sicurezza: puntualità, pulizia, numero di carrozze».

«Il 24 novembre scendiamo in piazza contro lo sfruttamento, le diseguaglianze e le ingiustizie sociali che stanno avvelenando il nostro territorio e intere generazioni. Pretendiamo che venga realmente applicato un diritto alla mobilità e allo studio per tutti e tutte: vogliamo agevolazioni economiche sugli abbonamenti e investimenti economici massicci per l'ammodernamento delle corse extraurbane della nostra Regione. Gli studenti e le studentesse pendolari siano ascoltati dalle autorità competenti. Siamo l'ultimo anello della catena dello sfruttamento: quello in grado di spezzarla».