Pesce non tracciato o sottomisura, scatta il sequestro di 150 chili di prodotti

Succede a Monopoli e Alberobello, parte della merce donata alla mensa della Caritas

venerdì 22 novembre 2019 10.22
Pesce non tracciato o pescato sottomisura. È quanto scoperto dagli ispettori del 6° centro di controllo area pesca della direzione marittima di Bari in occasione di alcuni controlli effettuati nei giorni scorsi. In totale sono state inflitte sanzioni pecuniarie per un totale di 7 mila euro e sequestrati 151 kg di prodotti ittici.

In particolare, nella serata di mercoledi, in occasione di un controllo ad un motopeschereccio di rientro nel porto di Monopoli, i militari della Guardia Costiera hanno accertato la presenza a bordo di 36 chili di prodotto ittico sottomisura (27 chili di merluzzi e 9 chili di triglie). Al comandante dell'unità è stata elevata una sanzione amministrativa pari a 4 mila euro ed il prodotto, posto sotto sequestro, è stato devoluto in beneficienza ad un'associazione caritatevole che gestisce la locale mensa della Caritas. Inflitta, inoltre, al comandante, l'ulteriore misura dell'assegnazione di cinque punti allo stesso nonché alla licenza di pesca. Il meccanismo dell'assegnazione dei punti sulla licenza di pesca costituisce, in ossequio alle norme comunitarie in vigore, un importante deterrente nella commissione di illeciti di questa tipologia in quanto, al superamento delle soglie previste, è prevista la sospensione o la revoca della licenza stessa.

L'attività di controllo è poi proseguita nella serata di ieri ad Alberobello dove, in occasione di verifiche eseguite presso due pescherie, sono stati rinvenuti prodotti ittici di varie specie (triglie, gamberi, mazzancolle, totani, polpi, lucerne, orate, spigole etc.) privi di etichettatura e di documenti sulla tracciabilità. I prodotti, per un totale di 116 chili, sono stati posti sotto sequestro ed ai titolari dei due esercizi commerciali è stata inflitta la sanzione pecuniaria dell'importo di 1.500 euro.
Il pesce sequestrato
Il pesce sequestrato
Il pesce sequestrato