Permessi di soggiorno illeciti e truffa ai danni dello Stato, dieci arresti tra Bari e provincia. Sequestro da 1 milione

Maxi operazione della Gdf. Tra i reati ipotizzati anche la circonvenzione d'incapace, per la sottrazione di beni mobili e immobili

lunedì 27 giugno 2022 11.35
Questa mattina, la tenenza di Mola di Bari della Guardia di finanza, coordinata dal primo gruppo Bari, ha dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali – coercitive – emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, nonché sequestri patrimoniali nella misura per equivalente. Nell'ordinanza vengono riconosciuti (con accertamento che, compiuto nella fase delle indagini preliminari, necessiterà della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 16 indagati - dei quali 10 destinatari di misura cautelare personale (2 in carcere e 8 ai domiciliari) – nonché, l'adozione nei loro confronti della misura patrimoniale del sequestro preventivo nella misura equivalente, finalizzata alla confisca, per complessivi 1.166.080,00 euro.

Si tratta di un dottore commercialista e nove imprenditori locali operanti prevalentemente nel settore edile che, mediante la costituzione di fittizi rapporti di lavoro formalizzati attraverso modelli di assunzione telematica Unilav, hanno consentito a numerosi cittadini extracomunitari (453 soggetti di etnia indiana, cingalese, bengalese, pachistana ed altre) di ottenere illecitamente, nel lasso temporale che va da 2013 al 2019, il rilascio e/o il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi lavorativi.

Le somme pagate da questi ultimi all'organizzazione criminale oscillavano dai 1.000 ai 6mila euro per ogni singolo rapporto di lavoro fittizio consentendo di accumulare un profitto illecito stimato di 762mila euro.

Alcuni dei soggetti intestatari dei falsi contratti lavorativi sono riusciti tra l'altro ad ottenere indebitamente dall'Inps l'erogazione dell'indennità di disoccupazione e di malattia (i cui importi sono stati opportunamente ricostruiti grazie alla collaborazione dello stesso Ente), nonché, in altri casi, per la percezione di rimborsi Irpef comunque non spettanti, per un danno alle casse dello Stato di complessivi 281.579,82 euro.

Inoltre, durante l'attività d'indagine sono acquisiti elementi probatori pertinenti alla sottrazione di beni mobili ed immobili ad un soggetto non in grado di intendere e di volere per 267.232,22 euro.

Agli indagati viene contestato il concorso a vario titolo di molteplici reati, tra i quali il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina (artt. 2 e 12 del Dlgs 286/98), l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato (artt. 416 e 640 C.P.) e, per tre di essi, il delitto di circonvenzione di persone incapaci (art. 643 C.P.).

I provvedimenti cautelari sono intervenuti in esito ad un'articolata attività investigativa, condotta dalla tenenza di Mola di Bari sotto l'egida dell'ufficio del pubblico ministero, che ha permesso di accertare allo stato (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) le diverse tipologie di delitti commessi dal sodalizio criminale grazie a numerosissime e sofisticate tecniche d'intercettazione supportate dall'analisi della documentazione amministrativa acquisita nel tempo, consentendo di poter stimare l'illecito profitto conseguito complessivamente conseguito dagli indagati in oltre un milione di euro.