Noicattaro, minaccia un imprenditore e truffa l'INPS. Arrestato 66enne pregiudicato

L'operazione dei Carabinieri: l'uomo prestava soldi a strozzo alla vittima e lo costringeva ad assumere falsi braccianti

giovedì 7 giugno 2018 10.00
Minacciava un imprenditore agricolo le cui proprietà erano state sottoposte alla vendita mediante le aste giudiziarie, estorcendo alla vittima somme di denaro per non presentare offerte più alte rispetto a quelle che lo stesso proprietario aveva presentato per rientrare in possesso dei terreni. È successo a Noicattaro, dove stamattina sono scattate le manette dei Carabinieri di Triggiano ai polsi di C.G., 66enne pregiudicato del luogo, accusato di plurime condotte integranti i reati di estorsione, esercizio abusivo di attività finanziaria, truffa aggravata ai danni dell'INPS.

L'indagine dei militari, coadiuvati dai funzionari INPS, era partita nel dicembre 2014, a seguito di una denuncia della vittima, la quale riferiva agli inquirenti che a causa di uno stato di insolvenza, le sue proprietà immobiliari erano state sottoposte a procedura esecutiva e poste in vendita ad asta giudiziaria. Nella circostanza, l'uomo veniva minacciato dal 66enne, il quale pretendeva versamenti di denaro per non partecipare alle Aste Giudiziarie con offerte superiori rispetto a quella dello stesso denunciante che stava tentando di riacquistare gli immobili. In quella circostanza, inoltre, il denunciante riferiva ai Carabinieri che già precedentemente si era indebitato per consistenti somme di denaro con C.G., non riuscendo ad estinguere il debito a causa degli alti tassi di interesse applicati. C.G. lo aveva quindi costretto ad assumere fittiziamente alcune persone, in qualità braccianti agricoli, consentendo all'indagato di introitare i compensi relativi alla disoccupazione, che i falsi braccianti gli restituivano a fronte dei contribuiti pensionistici di cui contestualmente beneficiavano.

Le indagini hanno consentito di verificare, con rilevanti elementi probatori, le dichiarazione dell'imprenditore, appurando inoltre che C.G. si faceva consegnare da ciascun bracciante assunto la somma di 15 Euro per ogni giornata lavorativa. I braccianti a loro volta percepivano poi un ingiusto profitto intascando successivamente i sussidi di disoccupazione da parte dell'INPS.

Nel corso dell'attività investigativa sono inoltre state deferite in stato di libertà numerose persone le quali hanno a vario titolo concorso a truffare l'INPS conseguendo indebite prestazioni assistenziali e previdenziali per una somma complessiva di circa 230.000 Euro.