Malnutrito e con problemi respiratori, muore 46enne rifugiato a Bari

Chiara Cardoletti (UNHCR): “La morte tragica di questo uomo, estremamente fragile e invisibile, ci lascia sgomenti"

martedì 27 aprile 2021 13.50
M. M., rifugiato di origine eritrea di 46 anni senza fissa dimora, è deceduto a Bari alcuni giorni fa. A darne notizia l'UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, che sarà è presente oggi, insieme a volontari e operatori, alla sepoltura presso il cimitero cittadino.

La Domenica delle Palme un membro dello staff di UNHCR in città lo aveva soccorso, trovandolo a terra nei pressi del Parco Perotti, dove viveva in un giaciglio precario. L'uomo, che era in Italia dal 2016, presentava gravi problemi respiratori ed una malnutrizione in fase avanzata. Nonostante i soccorsi da parte di volontari e vigili urbani ed il successivo ricovero in ospedale, il rifugiato si è spento nel giro di poche ore. L'uomo viveva in condizione di forte precarietà, assistito da associazioni di volontariato e costretto a continui spostamenti, che lo hanno condotto in uno stato di prostrazione fisica e mentale, sempre più ai margini.

«I rifugiati che ricevono protezione in Italia aspirano a diventare parte attiva della società, a tal fine occorre indirizzare ogni misura nell'ottica dell'integrazione, in modo che nessuno venga lasciato indietro - ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante UNHCR per l'Italia, la Santa Sede e san Marino - La morte tragica di questo rifugiato, estremamente fragile e invisibile, ci lascia sgomenti. Sovente, le persone rifugiate vivono situazioni personali molto complesse».

«UNHCR - prosegue la nota - è sempre a disposizione per collaborare con le autorità nell'identificazione delle necessità e delle risposte più adeguate atte a rafforzare un sistema di assistenza e integrazione coordinato che possa prendere in carico le specificità dei rifugiati, consentendo loro di accedere alle informazioni ed ai servizi di assistenza previsti dalla normativa italiana».