La Lega a Gioia parla di "razze" da controllare, è polemica

Vito Etna: «Ho usato erroneamente la parola "razza" piuttosto che "nazionalità"», Pro.Di.Gio: «Non può essere liquidato come semplice errore»

domenica 17 marzo 2019 15.47
A cura di La Redazione
Polemica sulla Lega di Gioia del Colle (Bari), dopo che durante il discorso di presentazione del candidato Mastrangelo, il segretario cittadino del partito, Vito Etna, ha parlato di alcune "razze" che a suo dire sarebbero da controllare perché colpevoli più di altre di reati.
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«È sconcertante che nel 2019 si continui a considerare la specie umana divisa in "razze" - sottolineano da Pro.Di.Gio - un concetto che riporta alla memoria periodi storici bui, leggi razziali e genocidi abominevoli compiuti in nome della discriminazione. Cos'altro dobbiamo aspettarci da questa coalizione, per renderci conto della pericolosità del razzismo e della paura del diverso?».

«Gioia del Colle non è una città razzista - sottolinenano - e ci appelliamo ai tanti, tantissimi, che silenziosamente credono nella pari dignità di tutti gli esseri umani: il candidato Sindaco Mastrangelo ha il dovere di chiarire la posizione della coalizione del centro-destra rispetto a queste affermazioni di Etna e prendere le distanze da questo pericoloso tipo di linguaggio. Lo deve a tutti quelli che hanno perso la vita perché etichettati come "razza" e lo deve ai cittadini gioiesi. Il dibattito politico a Gioia del Colle non può e non deve iniziare all'insegna di questo pericoloso arretramento rispetto a temi di civiltà così imprescindibili».

E in giornata è arrivata anche la replica dello stesso Etna che dichiara: «Ieri sera, durante la presentazione della coalizione di CentroDestra e del candidato Mastrangelo, parlando del controllo di alcune abitazioni occupate da immigrati, ho usato erroneamente la parola "razza" piuttosto che "nazionalità". Mi riferivo nello specifico che la futura amministrazione dovrà controllare queste case, molto spesso sono rifugio per immigrati irregolari e deposito di refurtiva».