Japigia, nella parrocchia di San Marco l'orto sociale per l'integrazione di ragazzi con disabilità intellettiva

L'iniziativa dell'associazione Stradafacendo Onlus con la collaborazione del parroco e del Municipio I

domenica 2 dicembre 2018 11.44
A cura di Riccardo Resta
Un orto sociale per l'integrazione dei ragazzi con disabilità intellettiva. È l'iniziativa dell'associazione Stradafacendo Onlus, che ha convertito a orto un terreno di proprietà della parrocchia si San Marco, nel quartiere Japigia di Bari, per un progetto dal forte significato sociale.

Ieri pomeriggio l'inaugurazione: una ventina di persone, fra ragazzi con disabilità intellettiva, soci di Stradafacendo e parrocchiani, hanno preso in mano zappe e aratri e hanno piantato i primi bulbi, che diventeranno piante e ortaggi. Tra le colture dell'orto sociale di San Marco, infatti, troveranno posto cavolfiori, finocchio, rape e radicchio. In più, ci saranno alcune piante aromatiche prodotte dai ragazzi con talea e due piante di aloe, prodotte sempre dai ragazzi dell'associazione con il metodo delle talee. Dall'aloe, infatti, si ricava un gel che ha effetto curativo, cicatrizzante e lenitivo per la pelle.

«La nostra associazione - dice Walter Albrizio, presidente di Stradafacendo - è dedicata alle persone con vari generi di disabilità intellettiva. Per chi ha questo tipo di disabilità l'attività della coltivazione di un orto è naturale perché è priva di barriere architettoniche e stimola l'attività intellettiva e olfattiva. Con lavori semplici e manuali, questi ragazzi migliorano determinate loro possibilità. Così riescono a seguire e comprendere il ciclo della vita, vedere la crescita della pianta a partire dal seme. Il loro lavoro porta dei frutti, il risultato di quello che si è coltivato. Nel nostro piccolo cerchiamo così di prepararli a piccole attività lavorative, producendo qualcosa con gesti semplici e traendone così gratificazione e dignità nel percorso di crescita».

Un progetto che ha suscitato anche l'entusiasmo dei fedeli, come sottolinea don Biagio, parroco di San Marco: «Si tratta di un progetto che mira a coinvolgere i parrocchiani, dai più piccoli ai più grandi, per sentire più propria la parrocchia e per avere anche un rapporto più diretto con la natura attraverso l'esercizio della coltivazione della terra. È anche un modo per tener viva durante tutto l'anno la tradizione del palio di San Marco, che si celebra in occasione della festa del santo: nell'orto, infatti, ci sono sei aiuole, corrispondenti alle sei contrade del palio che le gestiscono. A questo si unisce anche l'orto, per sensibilizzare i ragazzi al lavoro agricolo: è bello coltivare e poi poter mangiare i frutti del proprio lavoro senza restare troppo legati ai mezzi tecnologici».

Alla posa del seme di questo orto molto speciale ha partecipato anche Lorenzo Leonetti, vice presidente del Municipio I di Bari, che spiega: «Importante nello sviluppo di tutto il quartiere Japigia è il contributo che sta dando l'ingegner Bonerba, che ha fin da subito ha voluto essere parte attiva nel processo di cambiamento del quartiere. Il Municipio I ha sostenuto questa buona causa, sulla scorta delle cose positive che parrocchia e comunità cercano ogni giorno di tirar fuori dal quartiere Japigia». «È bello - conclude don Biagio - vedere questa collaborazione stretta fra realtà ecclesiale e società civile insieme alle associazioni».
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco
Orto sociale parrocchia di San Marco