Infrastrutture e trasporti, il ministro De Micheli: «Per la Puglia 10 miliardi col piano Italia Veloce»

Alla città di Bari saranno destinati 320 milioni per le ferrovie. Decaro: «Aumentare alta velocità». Gesmundo (Cgil): «Fondamentale rispetto ambientale»

venerdì 11 settembre 2020 11.49
A cura di Riccardo Resta
«Nel piano Italia Veloce ci sono 10 miliardi di investimenti per la Regione Puglia, fra ferrovie, strade, porti e aeroporti». Lo ha detto Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, intervenendo questa mattina a Bari per una tavola rotonda organizzata dalla Cgil Puglia. «Saranno mesi nei quali apriremo diversi cantieri, oltre a quelli già aperti - ha proseguito De Micheli. Solo sul fronte ferroviario, per riorganizzare la città di Bari, stanziamo oltre 320 milioni. Ci sono 730 milioni per la portualità pugliese, che è cresciuta tantissimo in questi anni. Un segnale di quanto il Governo creda nella crescita di questa regione. I risultati di sviluppo puntuale di alcune filiere e di realizzazione delle attività infrastrutturali sono molto importanti. Nel mese di agosto a livello nazionale sono aumentate del 26 percento le gare d'appalto rispetto al 2019».

Nel dettaglio, «La parte del leone la fa il ferroviario - prosegue De Micheli. Oltre alla Bari-Napoli, fiore all'occhiello del piano "Italia Veloce", abbiamo una serie di interventi di ammodernamento e velocizzazione della parte ferroviaria adriatica, per evitare sul settore est le lentezze che sono state eliminate nella parte ovest. Nei prossimi 7 anni ci saranno le stesse possibilità di muoversi che hanno l'ovest e il nord. L'altro grande investimento è sulla portualità. Sono rimasta impressionata dal lavoro di Taranto, che mentre si sviluppava la situazione dell'Ilva ha preso decisioni infrastrutturali importanti, tra cui investimenti sul porto che rafforzeremo».

Sui lavori per la Napoli-Bari, il ministro De Micheli aggiunge: «Il cronoprogramma è abbondantemente rispettato, in molti casi è anche anticipato. Non ci sarà nessun tipo di rallentamento per un'opera commissariata; è entrato in vigore il Dl "Semplificazioni" e i poteri del commissario saranno molto rafforzati. Nel piano "Italia veloce" facciamo il più importante intervento sull'alta velocità, per consentire all'80 percento degli italiani per stare a meno di un'ora di distanza dall'alta velocità. Nella distanza di 100 chilometri dall'alta velocità c'è una crescita del Pil del 3.5 percento; questo vale anche per le tratte del Sud e per questo vogliamo accelerare la Bari-Napoli».

Per Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, commenta così: «Abbiamo costruito una proposta consegnata alla politica con gli "Stati generali". Intendiamo riprogettare il Sud e la Puglia per rilanciare il Paese. Parliamo di turismo, agroindustria, viabilità, e ovviamente le infrastrutture materiali e immateriali sono fondamentali. Con il ministro De Micheli vogliamo ragionale di come la Puglia possa dotarsi di queste infrastrutture. In Puglia abbiamo asset strategici come porti e aeroporti, viabilità che va implementata e incentivata. Va formate una rete di trasporti che crei le condizioni per rispettare di più l'ambiente; un trasporto inquinante come quello su gomma va superato. Bisogna interconnettere i porti di Brindisi, Taranto e Manfredonia con una rete ferroviaria adriatica che connetta il Nord Europa con il Mediterraneo. Una grande piattaforma logistica potrebbe essere la Puglia, ma bisogna superare alcuni gap: sistema degli appalti, infiltrazioni criminose, lavoro nero».

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, interviene così sugli investimenti per la città di Bari e sugli interventi in corso in tutta la provincia: «Credo che il Recovery fund possa essere un'occasione per il nostro paese, per la nostra regione e anche per l'area metropolitana di Bari. Sono tanti gli investimenti da parte del Ministero e della Regione sulla città di Bari; penso alle ferrovie e alle strade, tra interventi in corso di realizzazione e interventi già finanziati in corso di progettazione. Abbiamo 480 milioni di euro per la variante ferroviaria, il cosiddetto "collo d'oca", a sud della nostra città. Sono in corso le progettazioni per due assi viari importanti: 250 milioni di euro per la variante della statale 16 e 220 milioni di euro invece che la cosiddetta camionale, che permetterà il collegamento diretto tra porto, interporto, area di sviluppo industriale e l'autostrada. A questo si aggiungono i 320 milioni investiti per le ferrovie in concessione, così da creare una rete di area metropolitana. Considerando gli investimenti che stiamo facendo sul porto e l'aeroporto, posso dire che all'interno dell'area metropolitana di Bari ci sono le premesse per guardare con fiducia al futuro. Mancano i collegamenti con il resto del nostro paese, in particolare ferroviari. Non abbiamo e non avremmo l'alta velocità con Napoli, ma avremo l'alta capacità. I lavori sono stati rinviati al 2026 e non si parla di alta velocità sulla dorsale Adriatica, dove purtroppo la velocità dei treni è ancora sotto i 200 km orari. Ci sono ammodernamenti da fare, a partire dall'ammodernamento più importante nella nostra città, che è la variante a nord dei binari ferroviari».