In macchina con 300 chili di "cetrioli di mare" illegali, scatta il maxi sequestro

L'uomo, 59enne di Polignano, è stato rintracciato dalla guardia costiera a Pezze di Greco con grosse quantità di molluschi, che sono stati rimessi in mare

giovedì 31 ottobre 2019 19.41
Scoperto con oltre 300 chili di "cetrioli di mare" pescati illegalmente, nei guai un uomo originario della provincia di Bari. La Guardia costiera del sesto Centro di controllo area pesca della direzione marittima di Bari nella giornata di oggi ha intercettato e successivamente ispezionato, all'interno di un deposito, in località Pezze di Greco del Comune di Fasano, un'autovettura condotta da un cinquantanovenne di Polignano, rinvenendo a bordo ben 300 chili di oloturie, i "cetrioli di mare", custodite all'interno di numerosi secchi di plastica.

Immediato, pertanto, il sequestro degli esemplari i quali, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, sono stati rigettati in mare in quanto ancora vivi.

Numerosi e gravi i reati ipotizzati a carico del conducente, in concorso con altri soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda. Si va dal disastro ambientale, in ragione del notevole pregiudizio arrecato all'ecosistema marino, alla ricettazione, in quanto prodotto proveniente da attività di pesca illecita.

Si suppone, dunque, che i "cetrioli di mare" fossero destinati al fiorente mercato orientale. La raccolta di questi esemplari, molto diffusa in Puglia per la pescosità dei suoi fondali, è stata vietata dal decreto ministeriale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 27 febbraio 2018, in quanto le ricerche scientifiche, condotte proprio nelle acque pugliesi, hanno dimostrato il ruolo fondamentale nell'ecosistema marino di questa specie appartenente alla classe degli "Echinodermi", cui appartiene anche il riccio di mare.

La tutela di questa specie, di cui è vietata la pesca, la detenzione e lo sbarco, si è resa necessaria per evitare che la sua sistematica distruzione potesse arrecare un danno ambientale irreparabile ai nostri ecosistemi marini, poiché le oloturie svolgono un ruolo fondamentale nell'ossigenazione delle acque e nel riciclo di sostanze organiche nell'ambiente in cui vivono.

La loro pesca indiscriminata trae origine dall'ingente richiesta dei mercati orientali, ove le oloturie sono utilizzate per la produzione di cosmetici, ma anche per finalità puramente alimentari, costituendo un piatto ricercato della gastronomia cinese.