Il sindaco di Bari in udienza da Papa Leone XIV
Il Pontefice ai primi cittadini italiani: «Sfide sono lotta ad emarginazione, alla solitudine degli anziani ed essere vicini ai giovani»
lunedì 29 dicembre 2025
19.57
«Oggi ho avuto l'onore di incontrare Papa Leone XIV insieme ai sindaci dei capoluoghi italiani. Un momento intenso che ha rafforzato in me una convinzione semplice ma potente: amministrare, nel suo senso più autentico, significa servire, prendersi cura della propria comunità con cuore e testa».
Così il sindaco di Bari, Vito Leccese, dopo essere stato ricevuto questa mattina, 29 dicembre, in udienza dal Pontefice, che si è rivolto ai primi cittadini delle principali città italiane sottolineando come «emarginazione, violenza e solitudine» siano le principali sfide che le città devono affrontare coloro i quali hanno questo delicato incarico, di continuo contatto con la cittadinanza.
Per Papa Prevost è poi importante che chi ha il compito di amministrare volga lo sguardo anche alla pressante «crisi demografica, alle fatiche delle famiglie e dei giovani, alla solitudine degli anziani ed al grido silenzioso dei poveri, all'inquinamento dell'ambiente ed ai conflitti sociali», aspetti che dilaniano sovente le comunità cittadine. Un monito, più che un appello, a coloro i quali hanno il compito di promuovere il bene comune, oltre gli steccati ideologici.
«Il Papa - ha quindi spiegato Leccese in una nota apparsa anche sui canali social - ci ha esortato a diventare maestri di dedizione al bene comune e a costruire alleanze sociali che portino speranza. Per me e per la città di Bari, questo vuol dire soprattutto una cosa: ascoltare, essere vicino alle famiglie, ai giovani, a chi è in difficoltà, capire i bisogni e trasformare le sfide in opportunità.
Ascoltare, capire, agire. E Bari cresce se ognuno di noi ci mette cuore e testa. Bari avanza se nessuno resta indietro. Bari vive se crediamo nella speranza e nella forza della comunità. Un'alleanza sociale - ha concluso il sindaco di Bari - con la quale ci apprestiamo insieme a vivere il nuovo anno che ci attende».
Così il sindaco di Bari, Vito Leccese, dopo essere stato ricevuto questa mattina, 29 dicembre, in udienza dal Pontefice, che si è rivolto ai primi cittadini delle principali città italiane sottolineando come «emarginazione, violenza e solitudine» siano le principali sfide che le città devono affrontare coloro i quali hanno questo delicato incarico, di continuo contatto con la cittadinanza.
Per Papa Prevost è poi importante che chi ha il compito di amministrare volga lo sguardo anche alla pressante «crisi demografica, alle fatiche delle famiglie e dei giovani, alla solitudine degli anziani ed al grido silenzioso dei poveri, all'inquinamento dell'ambiente ed ai conflitti sociali», aspetti che dilaniano sovente le comunità cittadine. Un monito, più che un appello, a coloro i quali hanno il compito di promuovere il bene comune, oltre gli steccati ideologici.
«Il Papa - ha quindi spiegato Leccese in una nota apparsa anche sui canali social - ci ha esortato a diventare maestri di dedizione al bene comune e a costruire alleanze sociali che portino speranza. Per me e per la città di Bari, questo vuol dire soprattutto una cosa: ascoltare, essere vicino alle famiglie, ai giovani, a chi è in difficoltà, capire i bisogni e trasformare le sfide in opportunità.
Ascoltare, capire, agire. E Bari cresce se ognuno di noi ci mette cuore e testa. Bari avanza se nessuno resta indietro. Bari vive se crediamo nella speranza e nella forza della comunità. Un'alleanza sociale - ha concluso il sindaco di Bari - con la quale ci apprestiamo insieme a vivere il nuovo anno che ci attende».