Il Policlinico di Bari oltre l'emergenza Coronavirus, eseguito doppio trapianto di reni

Il fegato del donatore è stato mandato a Palermo per un altro intervento. Eseguite tutte le procedure di sicurezza anti Covid-19

lunedì 30 marzo 2020 13.20
L'emergenza Coronavirus non ferma le attività "ordinarie" del Policlinico di Bari. Nelle scorse ore, infatti, nel nosocomio barese nelle scorse ore è stato eseguito un doppio trapianto di reni: sabato scorso due trapianti hanno permesso di salvare due vite, una a Bari e l'altra a Palermo.

Il Centro regionale trapianti ha messo in moto la macchina organizzativa effettuando un prelievo multiorgano (fegato e reni) all'ospedale Panico di Tricase, rispettando i protocolli di sicurezza per evitare il contagio da Sars-Cov-2. Al Policlinico di Bari è stato effettuato il trapianto di entrambi i reni su una donna di 64 anni di Bari, mentre il fegato è stato donato per il trapianto all'Ismett di Palermo.

Il trapianto di reni è stato eseguito dall'equipe del prof. Michele Battaglia, nelle cliniche chirurgiche del padiglione Rubino. L'idoneità degli organi è stata certificata dall'anatomia patologica dell'ospedale Panico che ha eseguito anche i tamponi orofaringei e il prelievo Bal per escludere infezione da virus SARS-Cov-2 nel donatore, un uomo di 75 anni deceduto. Ed un tampone è stato eseguito anche sul ricevente di rene, una donna di 64 anni di Bari.

«La struttura a padiglioni del Policlinico di Bari – spiega il direttore generale Giovanni Migliore - ci ha consentito di separare il Covid hospital dagli altri reparti, distinguendo i percorsi di accesso e riducendo i rischi di contagio. Questo permette ai professionisti del nostro ospedale di continuare ad assicurare interventi di elevata specializzazione come i trapianti».

«Dobbiamo continuare a sperare – conclude il coordinatore del Centro regionale trapianti, prof. Loreto Gesualdo - Un grazie di vero cuore va a tutte le donne e tutti gli uomini della nostra sanità che in questo momento di emergenza nazionale sono riusciti a dare il meglio di loro stessi. Ringrazio il prof. Michele Battaglia per la sua grande professionalità di chirurgo. Un grazie speciale a suor Margherita Bramato e al direttore Giovanni Migliore per aver messo a disposizione tutte le loro energie e i loro professionisti affinché questo intervento potesse essere eseguito in sicurezza».