Giusy Frallonardo in scena a Bari con "Morsi d'amore": «Spettacolo sulla Puglia contadina»

Appuntamento questa sera all'Abeliano con un una «Favola in versi, musica e danza per un mondo di cartapesta»

giovedì 14 febbraio 2019 10.32
A cura di Riccardo Resta
Amore, passione, desiderio di rivalsa sociale, riflessione storica e divertimento: questi solo alcuni degli ingredienti nel grande cocktail di "Morsi d'amore", lo spettacolo teatrale scritto dall'attrice pugliese Giusy Frallonardo che andrà in scena alle 21 di stasera, giovedì 14 febbraio, presso il teatro Abeliano di Bari.

«Lo spettacolo si chiama "Morsi d'amore - favola in versi, musica e danza per un mondo di cartapesta" ed è una storia che racconta di lontani parenti - ci spiega Giusy Frallonardo. Parla della nostra realtà contadina e comincia nella seconda metà dell'800, dopo l'unità d'Italia, quando in un Sud già depresso dal padronato arrivarono anche i piemontesi. In questo contesto i contadini cercano di vivere bene, si innamorano».

Co-protagonista dello spettacolo una Puglia metonimica, che con il suo ventaglio di dialetti locali diventa rappresentazione dell'intero Sud Italia. «Il meridione in generale e la Puglia in particolare sono fra i protagonisti di questa storia - continua Frallonardo. Abbiamo voluto recuperare la forma dei cantastorie, solo che al posto del tradizionale "tabellone" compare una grande valigia da cui vengono fuori i personaggi dipinti da Lidia Bressan, che ha fatto le sagome di cartapesta indossate dai vari attori in scena. Luigia Bressan è anche autrice di animazioni che saranno proiettate sul fondo della valigia. Il racconto è intriso di musica meridionale, arrangiata da Raffaele Tammorra, che recupera la tradizione della pizzica, della musica di protesta del Sud».

Ecco, quindi, che lo spettacolo offre anche spunti di lettura più profondi, che vanno a indagare nel passato e presente della cosiddetta "questione meridionale", una delle ferite che la storia d'Italia ancora non è riuscita del tutto a rimarginare. «In un pezzo dello spettacolo - continua l'attrice/autrice - si dice che i nostri contadini non sapevano contrastare padroni che troppo riuscivano a comandare. Credo che questo sia uno dei mali del Sud: non riuscire a organizzarsi per poter essere indipendenti rispetto a una forza economicamente più potente che lo soverchia. Ancora oggi siamo sotto una cappa e sentiamo lo strapotere di altre zone della Terra e della nostra stessa Italia. L'ultimo rapporto Istat dice che la forbice Nord-Sud si è ancora allargata: vuol dire che non siamo ancora in grado di essere autonomi. Un peccato perché, come viene descritto nello spettacolo, la Puglia e il Sud hanno tante altre risorse; non ultima la cultura contadina e l'attaccamento alla nostra terra bellissima».

Il consiglio di Giusy Frallonardo, dunque, è di «Venire a vedere lo spettacolo perché è allegro, nonostante i temi. È scritto, interpretato e vissuto come una favola a lieto fine. Va bene per grandi e piccini ed è nato per far capire ai bambini il rito delle tarantate, che per loro può essere di difficile comprensione. In questo momento il teatro è necessario, perché è l'unico spazio creativo "non media". Tutti, soprattutto i più giovani, siamo sempre davanti a uno schermo, e vedere attori in carne e ossa che sudano, cantano, ballano e ti regalano la loro carne è molto importante. Il teatro restituisce quella "corrispondenza di amorosi sensi" che un po' si sta perdendo», conclude l'attrice.