Giovanni XXIII, Conca (M5S) all'attacco: «Chiederemo l'invio di ispettori ministeriali»

Non si placano le polemiche sull'ospedale pediatrico barese dopo la denuncia di una mamma della mancanza di posto in rianimazione

giovedì 21 giugno 2018 10.02
L'ospedale pediatrico Giovanni XXIII continua ad essere sotto attacco in seguito a diverse denunce provenienti da cittadini che si sono trovati a scontrarsi con i problemi del servizio. Ultima in ordine di tempo la storia della piccola Anita, che ha posto sotto i riflettori la mancanza di posti letti in rianimazione. E sull'argomento è intervenuto il consigliere pentastellato Mario Conca definendo la situazione "drammatica".

«L'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari vive purtroppo una situazione drammatica - dichiara il consigliere del M5S Mario Conca - Proverò a richiedere l'invio di ispettori ministeriali perché si possano rendere conto della situazione in cui versa la struttura. Il Giovanni XXIII è un ospedale che non riesce a rispondere al fabbisogno di salute a causa degli angusti spazi e di una governance impalpabile. Una situazione estremamente grave e purtroppo diametralmente opposta a quella raccontata dal governatore di questa Regione, secondo cui la Puglia avrebbe addirittura un polo pediatrico per fare concorrenza a quelli del centro nord».

«Ho visitato personalmente la cardiochirurgia pediatrica - sottolinea il consigliere - confinata in un'aletta su cui si affacciano stanze al limite della salubrità e così piccole che i bagni sono allocati nei corridoi. Non ci sono spazi comuni e i parenti sostano nei corridoi. Una struttura vetusta e che è tenuta in piedi solo grazie all'abnegazione di chi vive in trincea.L'anno scorso l'assessorato alla sanità ha deciso di scorporare il pediatrico dal Policlinico per sottrarlo alle grinfie dei baroni universitari che avevano occupato gli spazi migliori per la pediatria Trambusti, che ha continuato ad assorbire risorse e a non dare risposte ai cittadini. Da allora però niente è cambiato».

«Che fine ha fatto la nomina del Dg con cui hanno illuso il commissario Delvecchio, primario della Utin del Di Venere che ora è costretto alle dimissioni? Quale luminare del Nord verrà a curare gli interessi del Sud? Un ospedale – incalza il consigliere cinquestelle – dove i primari per parlare con la direzione sanitaria hanno avuto bisogno della mia intermediazione; un ospedale dove è possibile fare gli screening neonatali metabolici, ottenuti grazie alla nostra pressione e alla legge Taverna che li ha fatti rientrare nei Lea, ma si deve penare per avere l'essenziale. Si vuole partecipare al Gran Premio dei poli pediatrici, per sentirsi all'altezza del Gaslini, del Mayer e del Bambino Gesù, ma oltre a non avere una "vettura competitiva", qui sembra non ci siano neanche l'officina e il team per un pit-stop».