Fridays for future, il 27 settembre scioperano anche i Cobas scuola e lavoro privato

La sigla sindacale si unisce al "global strike" indetto dai ragazzi contro i cambiamenti climatici

martedì 24 settembre 2019 11.33
Raccoglie adesioni il terzo "global strike for future", lo sciopero mondiale indetto per il prossimo 27 settembre dal movimento giovanile Fridays for future per sensibilizzare la popolazione planetaria sul tema dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento. Anche a Bari venerdì ci sarà una grande manifestazione, e allo sciopero generale hanno aderito anche il sindacato dei Cobas della scuola e del lavoro privato (ad esclusione dei trasporti), rispondendo presente all'appello di tanti ragazzi del movimento.

«Cambiamenti climatici, enormi quantità di rifiuti, produzione energetica attraverso i combustibili fossili, grandi opere costose, inutili e dannose, saccheggio dei territori, scriteriate attività estrattive, iperconsumi: sono tutti elementi interconnessi di un sistema insostenibile che sta portando l'intera umanità verso il collasso - si legge nella nota di Cobas. Sono respondabili non solo i poteri "forti" politici ed economici, che seguono la logica del profitto capitalistico, ma anche centinaia di milioni di cittadini dei paesi più ricchi, che hanno introiettato e praticato stili di vita e di consumo disastrosi per l'intera umanità. La modifica di tali sistemi è il vero tema posto con forza e da noi raccolto con l'intento di dare un contributo alla costruzione di un grande movimento che coinvolga anche il mondo del lavoro dipendente e che sappia connettersi anche con gli altri movimenti che confliggono con l'attuale sistema».

«La scuola, in particolare, può e deve svolgere un ruolo fondamentale nell'aumentare la consapevolezza di queste problematiche - continuano. Dobbiamo porre all'ordine del giorno i grandi temi della lotta per la salvaguardia dell'ambiente, quali la messa in discussione delle produzioni industriali, il superamento dei combustibili fossili che sono la principale causa di emissioni di CO2, l'abbandono della perversa logica delle "grandi opere", la lotta al consumismo che porta a produrre montagne di rifiuti e bruciare risorse non rinnovabili, oltre a fomentare la guerra dei penultimi contro gli ultimi nella scala sociale e provocare rabbia, odio e infelicità diffusa nell'impossibilità di stare al passo del consumismo enfatizzato dai mass media e dai poteri economici. L'attuale sistema economico è insostenibile e destinato alla catastrofe. Eppure ancora non è visibile alcun significativo cambio di rotta da parte della governance politica ed economica mondiale, né, per quel che ci riguarda direttamente, di quella italiana».