Emergenza cinghiali a Bari, catturati altri 7 esemplari
Continua il lavoro del dipartimento di Biologia in accordo con Ispra per bonificare il territorio e garantire sicurezza alla cittadinanza
mercoledì 19 giugno 2019
17.35
Emergenza cinghiali a Bari, continua il lavoro quotidiano del Dipartimento di Biologia dell'Università di Bari, attraverso i piani elaborati e approvati dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), in collaborazione con la Regione Puglia e il Comune di Bari. Catturati nei giorni scorsi altri 7 esemplari, facendo arrivare il conto totale degli animali allontanati dalla città a 89.
«Come abbiamo ripetutamente detto - sottolinea il sindaco Antonio Decaro- la presenza dei cinghiali è un fenomeno molto difficile da debellare, ma siamo al lavoro sin dal primo giorno per mitigarlo il più possibile. Ricordiamo però che serve la collaborazione di tutti, evitando nel modo più assoluto di abbandonare resti di cibo fuori dai cassonetti. Questi rifiuti, lasciati in strada, attraggono i cinghiali anche a chilometri di distanza e rischiano di rendere vani tutti gli sforzi che il team dell'università sta mettendo in campo. Ricordiamo anche che non sono animali aggressivi e non attaccano l'uomo, ma se qualcuno li infastidisce, avvicinandosi troppo, si possono spaventare, come tutti gli animali, e la loro reazione può essere molto pericolosa».
«Come abbiamo ripetutamente detto - sottolinea il sindaco Antonio Decaro- la presenza dei cinghiali è un fenomeno molto difficile da debellare, ma siamo al lavoro sin dal primo giorno per mitigarlo il più possibile. Ricordiamo però che serve la collaborazione di tutti, evitando nel modo più assoluto di abbandonare resti di cibo fuori dai cassonetti. Questi rifiuti, lasciati in strada, attraggono i cinghiali anche a chilometri di distanza e rischiano di rendere vani tutti gli sforzi che il team dell'università sta mettendo in campo. Ricordiamo anche che non sono animali aggressivi e non attaccano l'uomo, ma se qualcuno li infastidisce, avvicinandosi troppo, si possono spaventare, come tutti gli animali, e la loro reazione può essere molto pericolosa».