Elezioni Politecnico di Bari, tre domande al candidato Riccardo Amirante

Il perché della propria candidatura, una sintesi del programma ed il futuro del Poliba

domenica 23 giugno 2019 12.41
A cura di Guerino Amoruso
Con le elezioni alle porte per la carica di Rettore del Politecnico di Bari, abbiamo chiesto ai candidati di rispondere a tre domande che ci illustrano il perché della propria candidatura, una sintesi del programma ed il futuro del Politecnico di Bari. Iniziamo con il prof. ing. Riccardo Amirante, docente di "Macchine e Sistemi per l'Energia e l'ambiente", del Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management al Politecnico di Bari. In questi ultimi anni il prof. Amirante è stato delegato del Rettore alle telecomunicazioni, nel mandato del Prof. Marzano, delegato del Rettore alla comunicazione ed immagine del Politecnico, con importante impulso all'impatto che le attività svolte hanno avuto nei contesti territoriali; delegato del Rettore all'ascolto delle parti interessate (API), Vice Presidente del Distretto Produttivo Pugliese delle energie rinnovabili e dell'Efficienza Energetica "La Nuova Energia", Presidente del consiglio tecnico scientifico del Polo Apulia Energia e Direttore Generale del Politecnico di Bari. Ha vissuto l'Ateneo sotto tutti gli aspetti, dalla didattica alla ricerca di frontiera (energy systems, automotive, fluidpower, renewable energy, food and sustainability), fino al trasferimento tecnologico nei settori chiave dell'economia regionale e nazionale, raccogliendo brevetti, premi, riconoscimenti, affiliazioni ad Accademie di rilievo nazionale ed internazionale, progetti di ricerca nazionali ed internazionali, collaborazioni scientifiche transdisciplinari, partecipazioni a board scientifici, direzione di summer school nel settore delle macchine e dell'energia. Ecco il curriculum del professore.

Professore, perché si è candidato a Rettore del Politecnico di Bari?
"Il ruolo di Rettore, se mi sarà offerta la possibilità, mi darà modo di mettere a sistema le competenze maturate negli anni e la conoscenza acquisita del Politecnico di Bari, per porle a servizio della comunità in una logica di governance partecipata, crescita armonica ed equilibrata, valorizzazione del capitale umano, finalizzate ad innalzare l'attrattività nazionale ed internazionale della nostra offerta formativa, contrastando l'emorragia degli Studenti pugliesi e meridionali verso il centro nord attirati da l'ampia offerta di servizi; l'internazionalizzazione della ricerca scientifica, il potenziamento del trasferimento tecnologico per nuovi beni e servizi in grado di creare occupazione sul territorio".

Quali sono in sintesi le novità descritte nel suo programma che intende introdurre, se sarà eletto?
"Le novità del mio mandato risiedono non solo nella proposta di cambiamento della governance, da interpretazione verticistica della Legge Gelmini a dimensione partecipata e condivisa, ma soprattutto nella descrizione dettagliata degli strumenti per attuarla. Un Comitato di Governance composto da 8 membri che coadiuvano e si coordinano con il Rettore nella definizione di strategie nel ambito della didattica innovativa ed inclusiva, della ricerca, della terza missione e trasferimento tecnologico, della qualità dei processi, del welfare ed alla crescita armonica, dell'internazionalizzazione e delle competenze di base. La serenità di un mandato rettorale sessennale caratterizzato da una "verifica dell'operato" in corso d'opera. Un'azione che preveda una riconferma della fiducia al Rettore a 4 anni (di sei) dall'inizio del suo mandato, attraverso la convocazione di una Conferenza di Ateneo monotematica da prima e, a seguire, un punto all'ordine del giorno del Senato Accademico ai sensi dell'art. 12 comma 2 dello Statuto del Politecnico di Bari. Un modello organizzativo di potenziamento della ricerca, dell'internazionalizzazione e del trasferimento tecnologico, che attraverso la creazione di un ufficio distaccato a Bruxelles, la mappatura delle competenze, delle strumentazioni e delle infrastrutture, favorisca la creazione di un vivaio Marie Curie ed ERC per dare impulso all'assunzione di numerosi giovani e talentuosi scienziati, futuro corpo docente dell'Ateneo, all'intercettazione dei fondi europei, all'incremento del paniere di brevetti, tangibile strumento di sviluppo dell'occupazione e del territorio. Il potenziamento e la formazione continua della struttura tecnico amministrativa, che si avvarrà di strumenti innovativi quali, ad esempio, lo smart working, per conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro".

Quale sarà il futuro Politecnico di Bari?
"Il Politecnico del futuro sessennio deve trasformarsi in un reale incubatore di talenti, idee ed aziende, restituendo, al di là dei comunicati, risultati misurabili di queste attività. Per fare tutto ciò occorre capovolgere il paradigma dell'attuale assetto di governance basato su una eccessiva frammentazione della comunità in Dipartimenti privi di strutture di raccordo per il dialogo e il confronto. Occorre superare la logica favorita dalla L.240/2010 del Rettore "imperatore" che concentra il potere nel Consiglio di Amministrazione, e, al contrario, stimolare un approccio bottom up alle strategie di crescita, affinché si scongiuri il pericolo di rafforzare un unico sottosistema trascurando gli altri. Nel recente passato, infatti, la distribuzione dei Docenti nei Dipartimenti ha penalizzato eccessivamente l'area civile e dell'Architettura, risorse culturali indispensabili per il territorio. Questo è il motivo per il quale ho ritenuto di voler proporre una Scuola Universitaria delle Scienze Politecniche che potrà effettivamente offrire un ambiente di dialogo e confronto condiviso teso al riequilibrio armonico. Dividere e dividersi significa incrementare l'asimmetria di informazione, con essa limitare gli strumenti democratici di governance e la crescita equilibrata di tutte le discipline del Politecnico".

Le elezioni si svolgeranno il prossimo 28 giugno. Vi presenteremo nei prossimi giorni tutti i candidati a cui abbiamo rivolto le stesse domande. Le interviste seguiranno secondo questo ordine: il prof. ing. Francesco Cupertino, docente di "Convertitori, macchine e azionamenti elettrici", Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell'Informazione; il prof. ing. Umberto Fratino, docente di "Gestione dei Bacini idrografici", Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica; prof. ing. Mario Daniele Piccioni, docente di "Scienza delle Costruzioni", Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell' Architettura; prof. ing. Orazio Giustolisi, docente di "Gestione dei Sistemi Idraulici", Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura.