Cristina Bowerman, la chef stellata vuole tornare a Bari per gestire l'ex Reef

La star della cucina parteciperà alla gara per l'affidamento del locale sul lungomare

giovedì 29 dicembre 2022 10.13
A cura di Cristiana Lenoci
Per far tornare agli antichi splendori uno dei locali "storici" di Bari, l'ex Reef, ubicato in una bella zona sul lungomare, potrebbe essere utile l'apporto di un grande nome della cucina italiana e internazionale. Cristina Bowerman, che è nata a Cerignola ed è molto legata alle sue origini pugliesi, di grande esperienza e professionalità nel campo della ristorazione (una stella Michelin per il suo ristorante Glass Hostaria di Roma), sembra essere la persona più giusta per dare una virata al nuovo Reef.

L'obiettivo deve essere quello di creare ex novo un locale in genere di soddisfare diverse esigenze, allargando il target a varie face d'età, e soprattutto sfruttando pienamente la possibilità di far consumare pranzi o cene godendo della bellezza del mare al tramonto.

Fino ad ora la Bowerman ha ricevuto diverse offerte provenienti dalla Puglia, ma a quanto pare non è mai stata convinta di tornarvi per mettere su un'attività. Stavolta, invece, il progetto made in Bari le è piaciuto, anche perché ha un approccio ecosostenibile lodevole.

Cristina Bowerman, il cui vero nome è Cristina Vitulli (il cognome Bowerman è quello che ha acquisito dal marito statunitense), dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza all'Università di Bari, decide di trasferirsi all'estero. In America, a San Francisco, comincia a lavorare nel settore della ristorazione per pagarsi la specializzazione in campo legale.

Ben presto si accorge che l'avvocatura non è l'ambiente più consono a lei, e così si reiventa come grafica e designer per assecondare la sua vena creativa ed eclettica. La passione per la cucina torna prepotentemente nella sua vita e così, sempre in Usa, comincia a studiare e a mettere in pratica le sue conoscenze. Dal 2005 la Bowerman è tornata in Italia per vivere a Roma.

Nel 2014 la chef ha scritto un libro, intitolato: "Da Cerignola a San Francisco e ritorno- la mia vita di chef controcorrente" (edito da Mondadori), in cui spiega i motivi per cui non le è mai piaciuto essere definita o incasellata in un cliché preciso.

Ed infatti il suo modo di essere si ripercuote anche nella cucina, che "inventa" continuamente mixando sapori, tradizioni e culture di ogni parte del mondo.