Criminalità ambientale, la Puglia si riconferma al terzo posto

L'Ecomafia registra un giro d'affari di 16,6 miliardi nel 2018 con un aumento di 2,5 in più rispetto al 2017

martedì 9 luglio 2019 13.25
A cura di Guerino Amoruso
Terzo posto per la Puglia in materia di illegalità ambientale. Secondo la classifica regionale 2018 sono 2.854 le infrazioni accertate, 751 i sequestri effettuati, 2.669 persone denunciate e 8 arrestate nella nostra regione. Su scala nazionale le province di Bari, Foggia, Lecce , Taranto e Brindisi sono rispettivamente al terzo, sesto, decimo, undicesimo e sedicesimo posto con 711, 626, 473, 459 e 369 infrazioni accertate. E' stato presentato questa mattina presso la sede di Legambiente Puglia il dossier annuale per fare il punto sul business dell'Ecomafia 2019. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, edito da Edizioni Ambiente. I dati sono stati analizzati su diverse aree che riguardano il ciclo illegale dei rifiuti, del cemento, del settore agroalimetare, del racket degli animali e dell'archeomafia. E' stata posta attenzione sui roghi ed in particolare sugli incendi boschivi che fino a domenica scorsa in Puglia sono stati 99 su 170 ettari boscati e 470 ettari non boscati. Durante la presentazione sono intervenuti Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia; Giuseppe Volpe, Procuratore della Repubblica di Bari Renato Nitti, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Bari; Gen. B. Alfonso Manzo, Comandante Legione Carabinieri Puglia; Gen. B. Danilo Mostacchi, Comandante Regione Carabinieri Forestale Puglia.
Nonostante negli ultimi anni ci siano stati miglioramenti riguardo la campagna sulla raccolta differenziata è emerso il problema del riciclo in Puglia che continua il tour dei rifiuti che vanno a finire in altre regioni per lo smaltimento illegale. Per la tutela ambientale è necessario partire dallo studio e dall'esame del ciclo di produzione delle aziende per contrastare il fenomeno grazie al personale specializzato contro le ecomafie. Da ultimo nei nuovi reati legati all'ecomafia c'è anche l'immigrazione clandestina. Si stanno creando squadre investigative per capire cosa si può fare per seguire questi flussi e per questo sono stati potenziati i numeri del comando per la tutela dell'ambiente che porta avanti indagini delicate sui roghi grazie alle esperienze forestali. E' necessaria la prevenzione, la riflessione e la cultura ambientale per trasmettere ai giovani il rispetto della legalità. Quest'anno sono stati effettuati 39 mila controlli per valutare le maggiori criticità dei rifiuti, gli abbandoni nelle discariche abusive, e gli incendi. Le attività di divulgazione dell'attività ambientale e l'ampliamento di presidi di legalità ambientale sono strumenti che servono a perfezionare queste attività per reprimere gli illeciti. "Da sempre ribadiamo – spiega il presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini – che il miglior deterrente al nuovo abusivismo rimane l'abbattimento degli immobili fuorilegge e quindi il ripristino della legalità. I numeri pugliesi di Ecomafia 2019 sono il frutto del capillare lavoro di controllo del territorio e di contrasto alle illegalità ambientali svolto in tutta la regione dalle Forze dell'Ordine e dalla magistratura che, ormai da quattro anni, possono contare sulla legge sugli ecoreati contro chi pensa di lucrare a danno della salute dei cittadini e del territorio".