Contratto scaduto da sei anni, dipendenti pulizie e servizi integrati in sciopero

Manifestazione a Roma: «Stritolati nell'ingranaggio di una norma che permette alle ditte appaltanti di speculare sul costo del lavoro»

venerdì 31 maggio 2019
Oltre 600 mila lavoratrici e lavoratori dei settori delle pulizie e dei servizi integrati/multiservizi in sciopero e molti di loro saranno a Roma, alla manifestazione indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti per reclamare il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da oltre 72 mesi. In piazza per chiedere un salario dignitoso, diritti e tutele contro la precarietà e lo sfruttamento e per chiedere interventi legislativi sugli appalti, che garantiscano regole certe, trasparenza, legalità e servizi di qualità.

«È un'assurdità, dopo oltre 6 anni di continue scomposizioni e ricomposizioni delle loro delegazioni, di inaccettabili proposte di rinnovo economico, eccoli accusare le organizzazioni sindacali di essere state contrarie all'uso anomalo dell'istituto della malattia - affermano in un comunicato sindacale Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti - una proposta che, però, nascondeva il vero obiettivo: non pagare i giorni di carenza malattia recuperando ancora una volta soldi dalle tasche dalle lavoratrici e dai lavoratori. Al contrario è bene evidenziare che la nostra volontà a chiudere presto e bene il rinnovo del contratto nazionale, ed è altresì direttamente associata alla nostra fermezza nel difendere e rafforzare i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori incrementando in modo adeguato e sostanziale le loro retribuzioni».

I dipendenti del settore, proseguono le sigle sindacali: «Hanno già pagato pesantemente la crisi di questi ultimi dieci anni, con riduzioni dei contratti individuali di lavoro e delle ore di impiego, perché finiti stritolati nell'ingranaggio di una norma che ancora permette alle ditte appaltanti di speculare sul costo del lavoro. Come nel caso del decreto cosiddetto "sblocca cantieri" che, se approvato, reintrodurrà la regola del massimo ribasso nelle assegnazioni degli appalti e del ricorso ai subappalti senza indicazione del criterio con cui si sceglieranno i subappaltatori. Normative poco trasparenti, inoltre, che apriranno le porte ad un lavoro povero, con pochi controlli sulla sicurezza e al limite della legalità, con il rischio di tornare ad un sistema corruttivo che mette lavoratrici e lavoratori nella posizione più debole della filiera, causando pesanti danni in termini di riduzioni di orario e di retribuzione, in molti casi addirittura la perdita del posto di lavoro».

Per questo i sindacati di categoria Filcams cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno indetto un'intera giornata di sciopero, perché, si legge nel volantino diffuso nei luoghi di lavoro, "la misura è colma". Alla mobilitazione aderiscono anche i lavoratori in somministrazione e le federazioni sindacali di categoria Nidil Cigil, Felsa Cisl e UIltemp.