Congresso Cgil a Bari, Rosy Bindi: «Salute diritto da assicurare con risorse della comunità»

L'ex ministro relaziona sul quarantennale della riforma sanitaria facendo anche una considerazione sul futuro del sindacato

mercoledì 23 gennaio 2019 19.28
A cura di Riccardo Resta
In Fiera tanto spazio anche per discussioni e approfondimenti nel XVIII congresso nazionale Cgil. Ospite del pomeriggio l'ex ministro Rosy Bindi, che ha tenuto una lectio magistralis sul quarantennale della riforma sanitaria, approvata nel 1978 quando il parlamento istituì il Servizio sanitario nazionale, durante il quarto governo Andreotti. «Dobbiamo ricordare a noi più anziani e ai più giovani i contenuti di quella riforma di quarant'anni fa - spiega Bindi, fino al 2018 presidente della commissione parlamentare Antimafia. L'aspetto più importante è che la salute, essendo un diritto fondamentale della persona, non può essere condizionato dalle disponibilità economiche di ciascuno, ma deve essere assicurato dalle risorse della comunità. Ognuno di noi finanzia il costo della sanità secondo le proprie disponibilità e ne usufruisce a seconda dei propri bisogni. Questo è un principio fondamentale, che si assicura se la sanità è finanziata in maniera adeguata, se le cure sono appropriate e il sistema viene governato e se tutti fanno il loro mestiere. Le criticità di questa fase, che sono soprattutto le disuguaglianze, vanno affrontate combattendo il tentativo in atto di introdurre surrettiziamente un doppio sistema di finanziamento: fiscalità generale e mutue integrative sanitarie. Questo annullerebbe gli effetti benefici del sistema disegnato quarant'anni fa».

Inevitabile una considerazione sul futuro della Cgil, alla vigilia dell'ufficialità dell'elezione di Maurizio Landini alla segreteria. «Considero la presenza del sindacato sempre più importante nella vita di questo paese - dice ancora Rosy Bindi. È soprattutto nei momenti di crisi che c'è bisogno della difesa dei diritti. Del diritto al lavoro, dei diritti fondamentale della persona. C'è bisogno di un sindacato confederale come la Cgil, che non si è ritenuto mai semplicemente una parte contraente nel siglare i contratti ma che ha difeso tutti i diritti fondamentali della nostra Costituzione».