Centrosinistra spaccato tra Leccese e Laforgia, appello dei civici a Vendola, Schlein e Conte

In una nota congiunta scrivono: «Chiediamo loro di incontrare i due candidati e di indurli a trovare tra loro un accordo»

lunedì 19 febbraio 2024 16.04
«Il tavolo politico di venerdì avrebbe dovuto trovare, negli auspici di tutti, una sintesi tra le due candidature attualmente in campo di Vito Leccese e Michele Laforgia. La coalizione è bloccata dalla mancanza di volontà dei loro sostenitori di convergere su un'unica candidatura e anche dal veto imposto dal M5S all'utilizzo del metodo delle primarie».

A dichiararlo in una nota congiunta i coordinatori regionali di Con (Michele Boccardi), Senso Civico (Alfonso Pisicchio), Popolari (Gianni Stea) e Sud al Centro (Lucio Smaldone).

«Si tratta di rigidità incomprensibili che nascondono egoismi di partito e dimostrano scarso interesse per la continuità del buon governo della città di Bari, che dura da due decenni e che appare ancora oggi graditissimo da tutti i baresi – continuano – Noi che rappresentiamo direttamente i cittadini senza tatticismi e senza la mediazione delle complesse relazioni nazionali tra i partiti progressisti, rifiutiamo questa evidente pratica di egoismo politico. Ecco, a tal proposito, abbiamo l'obbligo di chiarire che non accettiamo fughe in avanti da parte di nessuno».

«Chiediamo, quindi, ad Antonio Decaro, Michele Emiliano, Nichi Vendola, Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli ed Enzo Maraio - concludono - di incontrare i due candidati e di indurli a trovare tra loro un accordo. Qualora questo tentativo non dovesse avere esito positivo, non resta che celebrare consultazioni primarie controllate e trasparenti che consentano ai sostenitori dei due candidati di scegliere il nuovo sindaco di Bari. Perché si tratta di scegliere il sindaco e non solo il candidato perché uniti siamo nelle condizioni di stravincere alle elezioni dell'8 e 9 giugno, assicurando il nostro obiettivo politico di dare continuità alla amministrazione di Antonio Decaro».