Casamassima, badante infedele "ripulisce" la casa di un'anziana. Arrestata

La donna, 50enne del luogo, avrebbe rubato e rivenduto a un compro oro monili per 150mila euro

mercoledì 4 dicembre 2019 10.15
"Ripulisce" la casa dell'anziana signora dove prestava servizio come badante, rubando oggetti d'oro e monili. Il fatto a Casamassima, dove i carabinieri della locale stazione hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di L.A., 50enne del luogo, ritenuta responsabile di furto continuato in abitazione e ricettazione.

Nei primi giorni del mese di novembre, una 50enne di Casamassima si è presentata ai carabinieri per sporgere una denuncia di furto in abitazione di diversi monili in oro, per un valore complessivo di circa 150mila euro, a opera d'ignoti.

Dalle immediate indagini e in base ad alcune circostanze, i militari hanno subito orientato le indagini verso la badante che dal mese di febbraio a novembre aveva assistito la madre 91enne della denunciante. Dalle verifiche effettuate in alcuni compro oro della zona è, infatti, emerso che la donna, nel periodo in cui aveva prestato assistenza all'anziana, in diverse circostanze, si era recata in vari negozi del centro per vendere oggetti in oro.

Proprio alcuni preziosi, non ancora venduti e presenti nei vari compro oro, sono stati immediatamente riconosciuti dalla vittima senza alcuna ombra di dubbio, come parte della refurtiva asportata.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari, hanno portato i carabinieri anche a eseguire una perquisizione domiciliare nell'abitazione della badante, nel corso della quale è stata rinvenuta la restante parte dei monili sottratti, tutti riconosciuti dalla vittima come propri.

È risultato dunque evidente che la donna sfruttando la sua prestazione di badante avesse approfittato della libertà di movimento all'interno dell'abitazione, dapprima per la ricerca e il reperimento della chiave della cassaforte a muro e, successivamente, impossessandosi di preziosi per poi rivenderli nei negozi compro oro del luogo.

Con un castello accusatorio così preciso e inconfutabile il GIP del Tribunale di Bari ha quindi condiviso appieno la richiesta di custodia cautelare avanzata dalla locale Procura della Repubblica, emettendo un'ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari che è stata subito eseguita dai militari operanti.