Caro affitti, gli studenti in tenda anche a Bari

E domani alle 12 ci sarà un flash mob di Link sempre in ateneo

giovedì 11 maggio 2023 15.47
A cura di La Redazione
«Dopo Milano, Bologna, Firenze, Torino e da altre città, e dopo che a Roma le tende sono comparse anche davanti al ministero dell'Università, siamo da oggi accampati anche davanti all'università di Bari», scrivono così da Cambiare Rotta Bari, e da stamattina sono in tenda davanti all'Ateneo per protestare contro il caro affitti che attanaglia gli universitari da nord a sud.

«Le nostre richieste vanno tutte nella direzione dell'elaborazione e dell'attuazione di politiche e strumenti che servano per garantire realmente il diritto allo studio a tutti. Invitiamo tutti gli studenti di tutti gli atenei alla mobilitazione continua e permanente - aggiungono -. Anzitutto, vogliamo un reddito studentesco universitario per gli studenti delle fasce popolari, per svincolare gli studenti dal buco nero del lavoro povero, per coprire le spese per il materiale didattico, per l'affitto e per tutto ciò che rientra nella vita di uno studente. Vogliamo che questo reddito sia pagato agli studenti attraverso la tassazione di tutte quelle aziende private ormai completamente inserite nei nostri atenei, che dai nostri percorsi di studio e dalla ricerca traggono profitto e forza lavoro qualificata secondo le esigenze di mercato».

«Ma sappiamo che l'intervento pubblico non può limitarsi a questo, ma deve essere ancora più strutturale, per imboccare nettamente la strada verso la soluzione complessiva del problema degli affitti per gli studenti - concludono da Cambiare Rotta -. Serve quindi un piano pubblico di investimenti per l'ampliamento degli studentati esistenti e per la costruzione di nuovi studentati, che siano capaci di soddisfare la richiesta studentesca e che rimangano in mano pubblica. In continuità con questo, vogliamo l'interruzione di tutti i progetti co-finanziati e delle convenzioni con i privati, affinché l'intervento sulle politiche abitative ritorni ad essere in mano pubblica, di Mur e Mims, e non alla mercè dei grandi privati. Corrispettivamente, ci opponiamo alla totale liberalizzazione e deregolamentazione del mercato degli affitti, e per questo vogliamo l'abolizione della legge 431/98 e la reintroduzione dell'equocanone, con l'istituzione di una specificità mirata alla condizione studentesca».

IL FLASH MOB DI LINK


E domani alle 12 ci sarà un flash mob di Link Bari sulla stessa tematica.

«Abitare a Bari è diventato un lusso per gli studenti e le studentesse dell'UniBa: quello che dovrebbe essere un diritto diventa sempre più un privilegio, ostacolando il diritto allo studio di tantissimi studenti UniBa», sottolineano da Link Bari.

«I canoni di locazione sono aumentati in maniera drastica: in media ogni studente paga oltre 300€ al mese solo di affitto, a cui vanno aggiunte le spese derivanti dalla tassazione universitaria, quelle per il materiale didattico, quelle per le utenze e per le spese quotidiane. Insomma, studiare da fuorisede diventa sempre più insostenibile non essendoci alcun freno alla speculazione dei privati sugli affitti. Serve un canone concordato che risponda ai bisogni degli studenti, che metta un freno al costo degli affitti, serve riqualificare gli immobili e contrastare il nero», Dichiara Mery Coppolecchia, rappresentante degli studenti di Link Bari e candidata al Senato Accademico per il biennio 2023-25.

«Non solo caro affitti, ancora oggi moltissimi studenti idonei al posto alloggio nelle residenze ADISU non possono accedervi a causa della carenza di posti. Grazie al nostro lavoro si sono avviati i lavori per una nuova residenza nel quartiere Libertà, nel palazzo ex nautico, che ridurrà il divario tra idonei e assegnatari di posto alloggio. Crediamo, comunque, che per garantire il diritto alla casa a tutti gli studenti e tutte le studentesse serva una visione politica di sviluppo della città che ponga un freno al turismo incontrollato e alla speculazione che ne consegue, costruendo una città che tenga conto dei bisogni di chi la vive ogni giorno. Servono investimenti e politiche chiare: il governo nazionale, in materia di diritto allo studio, evidenzia tante mancanze, costruendo misure improvvisate non affiancate da fondi adeguati a sostenerle», conclude Noemi Sassanelli, rappresentante di Link Bari, candidata al Consiglio di Amministrazione ADISU per il biennio 2023-25.