Cara Bari-Palese, sindacati contestano appalto al ribasso: «Rischio igiene e contratti da fame»

Cisl: «Politica cittadina si faccia sentire». Annunciata manifestazione in piazza Prefettura il 13 dicembre

martedì 11 dicembre 2018 12.49
Un appalto al ribasso per la fornitura dei servizi di pulizia e distribuzione pasti al Cara di Bari-Palese. «Solidarietà ai 60 lavoratori e alle lavoratrici del Cara di Bari, del settore pulimento e distribuzione pasti, che a causa di un appalto infelice e socialmente disastroso, rischiano di perdere il lavoro o di vivere con contratti da fame - scrive Francesco Boccuzzi, segretario di Cisl Puglia. Solidarietà a tutti gli ospiti del Cara, che con questo appalto saranno costretti a vivere in condizioni igieniche disumane che rischiano di accendere focolai di epidemie di ogni sorta di malattie infettive. Un Natale tristissimo ma sicuramente di lotta perché ci troviamo di fronte ad un appalto che prevede tanti soldi per le imprese che svolgeranno il servizio e puzza di fame per i lavoratori. I politici di Bari si facciano sentire, perché questi loro concittadini stanno per vivere un dramma familiare pesantissimo».

Le sigle sindacali si sono date appuntamento giovedì 13 dicembre in piazza Prefettura alle 9:30, per protestare contro il bando a ribasso. La ditta che ha vinto l'appalto per il lotto 3 (pulizia), infatti, preannuncia un riduzione del 50% del monte ore, che vedrebbe 33 unità di personale impiegato presso il centro accoglienza richiedenti asilo passare da 30 a 15 ore lavorative settimanali. Stessa cosa dicasi per il lotto 2, somministrazione pasti: la ditta vincitrice ha raddoppiato l'introito per la fornitura, passando dai 6 euro previsti dal vecchio contratto ai 12 euro del nuovo. La ditta aggiudicataria, tuttavia, non è vincolata da alcun obbligo di assunzione delle 18 unità lavorative che fino ad oggi hanno garantito la distribuzione dei pasti. Per i lavoratori si prospetta, quindi, una duplice alternativa: il licenziamento o l'assorbimento nell'organico della ditta vincitrice del lotto 1, che si occuperà della distribuzione. In questo secondo caso, gli operatori comunque si troverebbero a fare i conti con una riduzione del monte ore, certamente non pari alle 30 settimanali, alla stessa stregua del personale che assicura assistenza agli ospiti del Cara.