Bari, vigilia di Natale di sciopero per la vigilanza privata

Le motivazioni legate alla necessità del rinnovo del contratto, fermo nonostante una trattativa lunga 4 anni

giovedì 24 dicembre 2020 9.26
Sciopero di 24 ore oggi per la vigilanza privata. Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno proclamato lo sciopero nazionale per la vigilia di Natale ed inviato al Parlamento una lettera con le rivendicazioni dell'agitazione. L'obiettivo è il rinnovo del contratto nazionale, ancora fermo nonostante una trattativa lunga oltre quattro anni. Le segreterie nazionali hanno anche inviato, di concerto con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, un documento al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, chiedendo loro un incontro per approfondire le condizioni di lavoro in questo settore.

«I lavoratori, che garantiscono sicurezza a tutta la cittadinanza oltre che alle pubbliche amministrazioni, hanno bisogno di una prospettiva - dicono i segretari generali regionali delle tre sigle, Barbara Neglia (Filcams-Cgil), Antonio Arcadio (Fisascat-Cisl) e Giuseppe Zimmari (Uiltucs-Uil) - Il rinnovo del contratto collettivo nazionale sarebbe il giusto riconoscimento per una platea di lavoratori che anche di fronte al coronavirus non si è tirato indietro».

Tutele, migliori condizioni di lavoro, adeguamento salariale: ecco le rivendicazioni di lavoratori progressivamente sempre più schiacciati dalla logica della riduzione del costo del lavoro.

«Durante questi mesi di emergenza sanitaria migliaia di lavoratori e lavoratrici della vigilanza privata e addetti alla sicurezza hanno continuato ad operare, oltre che nella normale attività loro propria, anche per collaborare con enti pubblici ed imprese private nella gestione delle procedure di sicurezza", ricordano i sindacalisti. "Uno sforzo realizzato spesso in condizioni di precaria sicurezza del proprio lavoro, su mezzi obsoleti, con orari fuori controllo e senza alcun riconoscimento. Dopo 54 mesi di trattative, le associazioni datoriali ancora non intendono aprire ad un riconoscimento salariale. Dal loro punto di vista tutto va bene: vorrebbero anzi peggiorare le norme del rapporto di lavoro, sbilanciandole a loro favore».

La vigilanza privata, nonostante il controllo delle autorità per il rilascio delle licenze, è ormai una giungla: i livelli di concorrenza si sono imbarbariti, il regime del massimo ribasso negli appalti scarica sui lavoratori il rischio di impresa, prolificano i contratti pirata, le violazioni delle norme per l'esercizio dell'attività gravano solo sulle guardie giurate e sugli addetti alla sicurezza.