Bari, un viaggio sul "lungomare dei ruderi" fra Palese e Santo Spirito

La testimonianza del giornalista Valentino Losito, fra rovine e vecchie attività commerciali abbandonate

giovedì 22 agosto 2019
«Ci sono immagini che entrano negli occhi come lame. A "ferirti", mentre sfiori la bellezza del nostro mare su cui brilla il sole di uno splendido mattino di agosto, è lo scempio dei tanti ruderi che costellano il tratto di costa tra Santo Spirito e Palese». A scriverlo è Valentino Losito, giornalista, che sulla sua pagina Facebook fa il resoconto di un viaggio sul lungomare del municipio V di Bari, dove accanto alle spiagge e ai suggestivi tratti di costa compaiono cattedrali nel deserto e case dei fantasmi.

«Chi percorre a piedi quei due chilometri di lungomare si imbatte in un mesto e quasi ininterrotto susseguirsi di insediamenti in stato di totale e assai pericoloso abbandono - continua Losito. A cominciare dalla stessa Torre della Finanza, per proseguire con i resti dell'ex ristorante "Il Galeone" (in precedenza "Verde mare"). Subito dopo c'è quello che resta dello stabilimento di stabulazione e deposito di frutti di mare della "Mitil Adriatica", dell'ex ristorante "La Barcaccia" e di un altro ex ristorante sul lato terra».

i ruderi sul lungomare di palese-santo spirito
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Non è, però, finita qui: «La "teoria" dei ruderi prosegue con l'ex ristorante "La Vela 2", l'ex hotel "Poseidon" l'ex ristorante "l'Ancora" distrutto dalle fiamme nel giugno scorso e si spinge fino all'ex Ostello della Gioventù, passando per il porticciolo di Palese (a sua volta un ex), ormai assai poco profondo con le barche che hanno serie difficoltà a causa della sabbia sempre più alta. Insomma quasi un cimitero di "atri muscosi e fori cadenti" per dirla con il manzoniano coro dell'Adelchi», prosegue il viaggio di Losito.

Una situazione che è lo specchio di un problema più ampio che interessa la costa a nord di Bari: «Se a questo si aggiunge che tutta la zona è priva dei più elementari "servizi" ad iniziare dai bagni pubblici, si ha il quadro completo di un degrado davvero desolante e insopportabile, frutto avvelenato di anni di autorizzazioni facili e scarsi controlli, che fotografa in modo spietato l'incapacità di "giocare" la carta del turismo per un effettivo rilancio del territorio e della sua tutela - l'analisi dell'ex presidente dell'Ordine dei giornalisti. Anche qui è possibile iniziare a scrivere il "racconto" di un altro Sud che può e sa rialzarsi e crescere. La classe politica e quella imprenditoriale devono riflettere sulle proprie responsabilità e rimboccarsi in fretta le maniche. E' il momento di concretizzare progetti rimasti troppo a lungo nei cassetti, anche per rispondere alle attese di una realtà ricca di fermenti civili e culturali».

Foto dal profilo Facebook di Valentino Losito