Bari, revocata l'ordinanza sindacale. I negozi aperti dopo le 19

L'assessore Palone: «Crediamo che le restrizioni della zona rossa limitino già le occasioni di assembramento e di contagio»

lunedì 15 marzo 2021 18.07
Revocata a Bari l'ordinanza sindacale che vietava l'asporto dopo le 18 e chiudeva tutti i negozi alle 19. Stando a quanto si legge nella revoca, la decisione legata all'applicazione del Dpcm per la zona rossa, e alla successiva Ordinanza del Presidente della Regione Puglia che dispone il divieto di consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico dopo le 18, nonché il divieto di asporto dopo le 18 anche da tutti i soggetti che abbiano come attività prevalente una di quelle identificate dal codice ATECO 56.3.

«In queste ore - scrive l'assessore Palone - con il sindaco Decaro abbiamo scelto di ritirare l'ordinanza restrittiva emanata qualche giorno fa per limitare assembramenti e potenziali situazioni di contagio. Da oggi, infatti, come tutti sappiamo, la Puglia è stata decretata "zona rossa". Questo significa chiusura di tutte le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per i beni di prima necessità e pochi altri esercizi, chiusura dei locali, dei mercati e forti limitazioni alla circolazione delle persone. In questo scenario ci è sembrato giusto, quindi, sospendere le restrizioni precedentemente introdotte che limitavano ancor più le attività economiche. È stato eliminato, quindi, il divieto di asporto dalle 18 per pub e ristoranti. Inoltre le pochissime attività di commercio al dettaglio che, secondo la normativa nazionale possono restare aperte anche in zona rossa, non dovranno più chiudere alle 19, così come i distributori automatici potranno funzionare oltre le ore 18».

«Abbiamo fatto questa scelta - sottolinea - perché crediamo che le restrizioni della zona rossa limitino già le occasioni di assembramento e di contagio e ci auguriamo che la responsabilità dei cittadini faccia il resto. Non possiamo penalizzare oltre le attività economiche e, da parte nostra, ci sarà sempre l'intenzione di creare occasioni di apertura. Per quello che ci è consentito cerchiamo di aiutare i negozi aperti e utilizziamo con intelligenza le piccole libertà che ci sono rimaste. Se ci renderemo conto che questa decisione sarà scambiata dai cittadini per mancanza di controllo o occasione di incontro non esiteremo a tornare sui nostri passi».