Bari pride 2019, il 29 giugno la marcia per i diritti della comunità Lgbtqi

Si celebrano i 50 anni dai moti di Stonewall e si chiede la legge regionale anti-omofobia. Il portavoce Matteo Nigri: «Manifestazione per le lotte di tutti»

lunedì 13 maggio 2019 13.28
A cura di Riccardo Resta
Una parata per rivendicare i diritti della comunità omosessuale, transessuale e bisessuale e per accendere un faro sulle lotte contro tutte le discriminazioni. L'appuntamento è per il 29 giugno con il Bari pride 2019, il corteo colorato organizzato dalla comunità Lgbtqi e che toccherà diversi punti della città: partenza da piazza Umberto per proseguire in via Prospero Petroni, via Carulli, il sottopasso di Sant'Antonio, viale unità d'Italia, viale della Repubblica, viale della Costituente fino al "traguardo" del parco 2 Giugno.

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Una manifestazione che avrà come madrina Porpora Marcasciano, presidente onoraria dell'associazione Mit (Movimento identità transessuale), e che assume importanti caratteri storici, poiché celebra il cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall, avvenuti il 28 giugno 1969 a New York, quando la polizia caricò alcuni omosessuali riunitisi nel pub Stonewall Inn, a Manhattan. «Rievocare i passaggi dei moti di Stonewall è sempre importante - dice Matteo Nigri, portavoce del Bari pride a margine della conferenza stampa di questa mattina al Museo civico. Parleremo all'interno di una delle nostre iniziative dei personaggi storici nella lotta per i diritti omosessuali della città di Bari».

Accanto alle rivendicazioni per i diritti Lgbtqi ci sarà, inoltre, la lotta contro le discriminazioni intesa in senso lato. Spazio ai focus sulle donne nel mondo del lavoro e alla situazione della comunità migrante, «In un momento in cui registriamo l'avanzamento delle destre in tutto il mondo occidentale», sottolineano gli organizzatori. «Siamo attaccati da più fronti - sottolinea Nigri. Non solo perché abbiamo un'identità sessuale diversa dalla canonicità della nostra nazione, ma anche perché siamo soggetti che lavorano, migranti, precari. Le lotte vanno intersecate per proteggere i diritti già acquisiti e progredire in futuro con le rivendicazioni politiche di diritti, ma anche di doveri».

Un Pride che, peraltro, arriva in un momento particolare per la Puglia. Da due anni in Consiglio regionale si discute di un ddl anti-omofobia, che però sembra non riuscire a venir fuori dal pantano delle divergenze politiche. «Si spera che venga approvato entro la fine della legislatura - continua Nigri. Sono stati due anni di pressioni, ci sono divisioni all'interno della maggioranza stessa. L'approvazione della legge regionale sarebbe un segnale importante per la nostra nazione, e soprattutto permetterebbe di iniziare un percorso importante nelle scuole e nei luoghi di lavoro. A fine maggio sarà istituita in piazza Balenzano un'assemblea permanente per chiedere a gran voce l'approvazione del ddl».

Ad accompagnare la manifestazione un vero e proprio documento politico, in cui vengono elencate tutte le rivendicazioni del popolo Lgbtqi. «Ci sono i punti storici come matrimonio egualitario, adozioni e la legge sulla procreazione assistita o la gestazione per altri - spiega ancora Nigri. A essi si aggiungono la questione delle carceri e la questione intersex. Chiediamo una legge nazionale che metta fine alla medicalizzazione dei bambini intersex, che presentano caratteristiche primarie e secondarie di entrambi i sessi. Fin da piccoli sono costretti ad affrontare percorsi di chirurgia e poi terapie ormonali, pur non avendo problemi di salute. Vogliamo che tutte le categorie sanitarie vengano formate a dovere per dare informazioni esaustive ai genitori».