Bari, entro il 2020 partirà "La Casa della Genitorialità"

L'assessore Bottalico: «Servizio sperimentale di orientamento, accompagnamento e sostegno durante la degenza in ospedale e nella fase di rientro a casa»

mercoledì 4 marzo 2020
A Bari arriva "La Casa della genitorialità". Pubblicato sul sito del comune l'avviso per la co-progettazione e la gestione del nuovo servizio finalizzato al sostegno e all'accompagnamento dei neo genitori nei primi 1000 giorni di vita dei loro bambini.

Si tratta di un progetto innovativo sulla neo genitorialità, rivolto principalmente alle mamme partorienti sole e/o in condizioni di fragilità socio-economica e ai neo papà, da costruire in rete con i reparti materno - infantili degli ospedali "Di Venere" e "San Paolo" e i consultori della città di Bari, attraverso azioni di sostegno, accompagnamento pre e post nascita fino al compimento dei tre anni e percorsi socio-culturali di promozione alla genitorialità consapevole. Le attività progettuali avranno una durata di otto mesi con decorrenza dalla data di consegna del servizio, che sarà subordinata all'erogazione del finanziamento da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, pari a 91 mila euro. Il co-progettante dovrà, inoltre, impegnarsi a fornire risorse non strettamente economiche ma prevalentemente logistiche, strumentali, organizzative e professionali ritenute necessarie per l'efficacia dell'intervento. L'obiettivo è quello di avviare la Casa della genitorialità nel periodo tra maggio e dicembre del 2020, con la possibilità di un'eventuale proroga subordinata ad autorizzazione della Regione Puglia e del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

«Sappiamo che la nascita di un figlio può rappresentare uno dei fattori più rilevanti dell'aumento del carico familiare sia in termini economici sia sociali e psicologici - commenta Francesca Bottalico - soprattutto per le famiglie in difficoltà dal punto di vista economico. Per questo abbiamo voluto investire sulla creazione della prima Casa della genitorialità, un servizio sperimentale di orientamento, accompagnamento e sostegno durante la degenza in ospedale e nella fase di rientro a casa. Lavoreremo in rete con i Centri servizi per le Famiglie, la Casa delle bambine e dei bambini, la rete socio-territoriale, i servizi socio-sanitari e in collaborazione con i reparti di ginecologia e pediatria di due ospedali cittadini per migliorare le capacità del nucleo familiare di prendersi cura del neonato e creare, attorno alla nuova famiglia, una rete di sostegno. Si tratta di un ulteriore passo realizzato nell'ambito di una visione più ampia costruita in questi anni a tutela della prima infanzia, che ha visto il raggiungimento di importanti traguardi come la realizzazione dei primi due Centri ludici pubblici della prima infanzia, la Casa delle bambine e dei bambini e il potenziamento dei servizi a sostegno della genitorialità in ogni Municipio. Nei prossimi mesi avvieremo anche il primo tavolo cittadino sulle povertà educative e la prima infanzia al fine di programmare interventi integrati nei prossimi tre anni».