Auchan lascia l'Italia. Passano di mano anche i punti vendita in provincia di Bari

Al ministero dello Sviluppo economico le trattative per l'acquisizione da parte del gruppo Conad. I sindacati: «Preoccupati per 18mila lavoratori»

mercoledì 29 maggio 2019 12.52
Il gruppo Auchan fa le valigie e saluta l'Italia. Il colosso francese della grande distribuzione smantella la sua attività nel nostro paese, lasciando probabilmente il posto al gruppo Conad pronto a rilevare la gestione dei punti vendita. Passeranno di mano, quindi, anche i due iper della provincia di Bari: a Casamassima e a Modugno.

Nelle scorse ore nelle stanze del ministero dello Sviluppo economico sono state avviate le trattative fra Auchan Retail Italia, i rappresentati di ANCD Conad e i loro consulenti alla presenza dei funzionari ministeriali e delle sigle sindacali Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS.

«I rappresentanti del gruppo cooperativo - si legge nella nota diramata da Filcams Cgil - hanno dichiarato che Conad attraverso BCD acquisterà le quote societarie di Auchan: questo significa che nell'immediato non dovrebbe esserci nessuna variazione dei rapporti di lavoro. Al momento tra le società è stato sottoscritto solo un preliminare e l'accordo dovrebbe chiudersi entro l'estate. Nei prossimi giorni verranno consegnate all'Antitrust tutte le informazioni affinché lo stesso possa esprimersi sull'operazione, non è escluso che questo passaggio possa già generare delle criticità. Conad si appresta quindi a prendere il controllo di tutti i punti vendita Sma ed Auchan, ad eccezione dei 33 punti vendita della Sicilia su cui c'è l'interesse del gruppo Arena».

Non è, però, chiaro quale sarà il futuro degli ipermercati: «Le organizzazioni sindacali - proseguono da Filcams Cgil - hanno contestato la mancanza di dettagli sul piano industriale che, secondo Conad, non è ancora stato definito. L'incontro non ha offerto nessun chiarimento sul mantenimento del perimetro dei punti vendita e quindi nessuna garanzia occupazionale. Assurdo apprendere che Conad prenda il controllo di un gruppo così grande, con un bilancio drammatico, senza avere, già confezionato, un piano di intervento. Manca inoltre il dettaglio delle prospettive dei punti vendita siciliani. Il ministero dello Sviluppo ha raccolto le preoccupazioni e le richieste di Filcams, Fisascat e Uiltucs e chiesto alle imprese di presentare un piano complessivo esaustivo. Il tavolo è stato quindi riconvocato il giorno 20 Giugno 2019».

Per Filcams è «Importante fin dall'inizio definire il perimetro della vertenza: sono coinvolti circa 18mila lavoratori tra sedi, punti vendita e logistica, a questi si aggiungono migliaia di lavoratrici e di lavoratori in appalto e in franchising a cui è dovuta la stessa attenzione».