Auchan in Puglia, sempre più complicato il passaggio a Conad

Futuro al momento "garantito" solo ad un terzo della rete di vendita, proclamato lo stato di agitazione

venerdì 4 ottobre 2019 23.59
È arrivato ad un punto di rottura il confronto tra le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Conad sul passaggio dei punti vendita Auchan e Sma. È stata inviata la richiesta di incontro al Ministero dello Sviluppo Economico da parte delle federazioni sindacali nazionali che accusano Conad di non essere in grado di garantire la salvaguardia occupazionale e di peggiorare le condizioni di lavoro.

Solo un terzo della rete vendita al momento ha un futuro e anche su questo limitato perimetro non è garantita l'occupazione. La Filcams Cgil denuncia che le cooperative aderenti al mondo Conad non hanno garantito la dovuta presa di responsabilità verso i dipendenti di Auchan e Sma, il rischio evidente è che la società Bdc, costituita dal finanziere Mincione e dal numero uno di Conad Pugliese per l'acquisizione, non abbia nessun piano industriale. Così la multinazionale francese ha abbandonato 18000 dipendenti senza neanche salutare e chi si professa di essere il salvatore deve ancora dimostrare tutto.

«Ci saremmo aspettati un approccio più responsabile da parte delle cooperative facenti capo al marchio Conad - afferma Alessio Di Labio segretario nazionale della Filcams Cgil Nazionale - invece al confronto, Conad ha portato solo quel terzo della rete vendita che gli interessa».

Nella nota inviata al Ministero dello Sviluppo Economico i sindacati di categoria denunciano inoltre comportamenti antisindacali verso i lavoratori mentre le delegazioni trattavano. «Il comportamento di alcune cooperative ha compromesso un dialogo già difficile con i rappresentanti nazionali di Conad, ci aspettiamo che almeno di fronte alle istituzioni Conad dimostri maggior serietà» conclude Di Labio.

«Abbiamo ridotto le nostre richieste ad un nucleo essenziale di proposte innovative che superasse un sistema di regole rigide per far compiere al confronto negoziale un passo in avanti ma purtroppo lo sforzo dei sindacati non è stato compreso e la risposta delle controparti è stata negativa - ha stigmatizzato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell'Orefice - si verificherà il caso paradossale che mentre i lavoratori che transiteranno entro il 31 dicembre 2019 alle dipendenze delle imprese del sistema Conad avranno applicato integralmente il contratto integrativo Sma per gli altri lavoratori il passaggio avverrà senza nessuna condivisione sul nuovo modello organizzativo».

«In particolare - ha concluso il sindacalista - ci aspettiamo di avere dalla controparte informazioni di maggior dettaglio in ordine al destino degli ipermercati non ricompresi dal passaggio, come anche sul ricorso agli ammortizzatori sociali e alle forme di incentivazione all'esodo volontario che, per la Fisascat Cisl, non può comunque prescindere da una ponderata valutazione degli effetti che si potrebbero avere sull'efficienza dei servizi soprattutto in relazione al rischio di trasferimenti unilaterali».