Assistenti civici, il Viminale attacca: «Mai informati». Decaro: «Aiuteranno a tenere unite le comunità»

Polemica sul bando della protezione civile. Il sindaco di Bari e presidente Anci: «Svolgeranno attività simili a quelle effettuate durante l'emergenza»

lunedì 25 maggio 2020 20.27
Scoppia la polemica politica sugli assistenti civici che coadiuveranno amministrazioni comunali e forze dell'ordine nella gestione della fase due dell'emergenza Coronavirus, contribuendo a fornire informazioni ai cittadini sui comportamenti corretti da tenere nei luoghi pubblici, regolamentando l'accesso a parchi e mercati e informando le autorità di sicurezza in casi di emergenza. È pronto a partire il bando della protezione civile che assegnerà 60mila volontari ai comuni italiani (scelti in particolar modo fra chi percepisce il reddito di cittadinanza), voluto dal ministro per le Regioni Francesco Boccia e dal presidente Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro. I soggetti saranno individuati su base volontaria, coordinati come sempre nell'emergenza dalla protezione civile che indica alle regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale e impiegati dai sindaci per attività sociali, per collaborare al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione.

Sulla vicenda si è espresso in maniera piccata il Viminale, che parla di decisione presa «Senza preventiva consultazione del ministero dell'Interno». Le attività dei volontari non dovranno «Comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia», fanno sapere dal ministero dell'Interno.

Se il centrodestra parla di «Ronde per controllare i cittadini», anche il Movimento 5 stelle si interroga sulla questione. Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Castaldi l'ha definita una «Fuga in avanti», del ministro Boccia.

Pronta è arrivata la risposta di Decaro, che in una nota diffusa da Anci scrive: «Quello che sarà pubblicato è un bando della protezione civile per selezionare volontari. Quei volontari che ci hanno aiutato a consegnare la spesa o i medicinali a chi non poteva uscire di casa nella fase di emergenza, e che in questa nuova fase stanno facilitando gli accessi contingentati ai parchi e ai mercati, contando il numero di persone che entrano ed escono o alla riapertura delle spiagge potranno spiegare le regole per l'accesso. Insomma svolgeranno le attività che i volontari hanno svolto in questi mesi tenendo in piedi le nostre comunità. Il bando serve a trovarne di nuovi, visto che – con il progressivo ritorno al lavoro – molti di coloro che si sono prestati nel primo periodo di emergenza, non hanno più la stessa disponibilità di tempo».

«Stiamo progressivamente entrando in una nuova normalità – ha detto Boccia. C'è una graduale ripresa delle attività produttive e i cittadini stanno, giorno dopo giorno, tornando a popolare le città. I Comuni, attraverso Anci, potranno avvalersi del contributo degli 'assistenti civici' per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento sociale. Dopo le migliaia di domande di medici, infermieri e operatori socio sanitari, arrivate alla protezione civile nel momento maggiore emergenza negli ospedali italiani, ora è il momento di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico».