Anche a Bari lo "sciopero per il futuro", il grido degli studenti: «Stop cambiamento climatico»
In migliaia fra giovani e adulti nel corteo partito dal Petruzzelli e giunto a parco 2 giugno. Fridays for future: «Il Comune dia seguito alle parole»
venerdì 27 settembre 2019
13.58
Erano in 15mila, secondo una prima approssimativa stima degli organizzatori, questa mattina in corteo per dire no ai cambiamenti climatici e all'inquinamento. Anche Bari risponde presente al terzo "global strike for future", lo sciopero indetto dagli studenti di tutto il mondo, trainati dalla giovane svedese Greta Thunberg e dal movimento Fridays for future da lei fondato. Numeri triplicati rispetto allo scorso marzo, quando per il secondo sciopero globale a Bari scesero in piazza in 5mila. La manifestazione del 27 settembre ha visto protagonisti giovani e associazioni studentesche di tutti i licei e istituti superiori di Bari, molti arrivati anche dalla provincia, dei sindacati (Cgil in testa), delle associazioni politiche come La Giusta causa e di docenti e lavoratori. Cori, slogan, cartelli ironici e musica a tutto volume attraversano la città, per una marea di attivisti in movimento.
Un percorso fortemente simbolico, quello scelto dagli organizzatori e approvato infine dalla Questura di Bari, pur con qualche polemica nei giorni scorsi: dal teatro Petruzzelli fino alla ex Fibronit e al parco 2 giugno, luoghi simbolo delle rivendicazioni "green" nella nostra città. Gigia Bucci, segretaria di Cgil Bari davanti al cantiere per la bonifica della ex "fabbrica della morte", ha ricordato Maria Maugeri, a cui verrà intitolato il futuro "parco della rinascita": «I tanti giovani studenti in piazza oggi ci danno speranza. Non ci sarà un secondo tempo per gestire questa partita perché siamo già alla fine dei tempi supplementari. Ricordo in questo punto una donna, Maria Maugeri, per le sue infaticabili battaglie e l'impegno per la tutela dell'ambiente e della salute dei baresi profuso nella sua lunga storia di impegno politico e amministrativo».
[YOUTUBE]
«La Fibronit è il simbolo dei conflitti ambientali baresi - dice Francesca Acquaviva, attivista di Fff Bari. Il messaggio è che possiamo rompere il ricatto salute-lavoro-ambiente e per farlo è necessario ripartire da una nuova didattica che sia sostenibile e insegni alle nuove generazioni che un altro modello di sviluppo è possibile. Insieme a noi abbiamo chiamato in piazza i lavoratori, perché crediamo nell'esigenza di un lavoro sostenibile per il futuro. Il parco 2 giugno, inoltre, racconta come ci sia bisogno nella nostra città di spazi verdi che non siano casuali. Serve un piano urbanistico serio, che pianifichi la città in maniera sostenibile e valorizzi le periferie con al centro la qualità della vita dei cittadini di Bari».
Ha fatto il giro del mondo il discorso con cui, pochi giorni fa, Greta Thunberg inchiodava i potenti del mondo alle loro responsabilità, chiedendo azioni concrete per invertire la rotta e porre argine al cambiamento climatico. Il Comune di Bari, nelle scorse ore, ha reso nota la decisione della giunta cittadina di dichiarare lo stato d'emergenza climatica, impegnandosi a intraprendere una serie di azioni per ridurre le emissioni nocive, promuovere la mobilità sostenibile e - nel proprio piccolo - contribuire alla lotta contro il riscaldamento globale. «Noi di Fff siamo soddisfatti che il Comune abbia accettato la nostra richiesta di dichiarare emergenza climatica - prosegue Acquaviva. Adesso chiediamo che a questo atto politico seguano azioni concrete: incremento del trasporto pubblico, sostenibile e gratuito per tutti, riqualifica degli spazi verdi, conversione ecosostenibile degli edifici pubblici, controllo sull'edilizia scolastica».
Al termine della manifestazione i giovani di Fff Bari hanno dato lettura di un documento (qui in allegato) dove si elencano le azioni che il sindaco di Bari Antonio Decaro dovrebbe mettere in atto per la trasformazione "verde" della città di Bari.
Lo stesso Decaro, annunciando la dichiarazione di emergenza climatica, ha dichiarato nei giorni scorsi: «Come amministrazione comunale intendiamo mettere in campo azioni e politiche che prevedano la riduzione delle emissioni e degli agenti inquinanti e l'introduzione di energie rinnovabili finalizzate a raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico, del tpl e della pianificazione urbana. Per questo la città di Bari, sulla scia di analoghe iniziative intraprese in altri Comuni italiani, ha dichiarato lo stato di emergenza climatica. In questa battaglia che ci riguarda tutti e che chiama in causa il nostro futuro, ciascuno deve fare la propria parte, e qui a Bari sappiamo di poter contare sull'aiuto e sullo stimolo provenienti dal movimento studentesco, dall'associazionismo e dalle esperienze più avanzate di cittadinanza attiva che in questi anni hanno affiancato, e a volte anticipato, l'amministrazione comunale con azioni di trasformazione urbana sostenibili e innovative».
Un percorso fortemente simbolico, quello scelto dagli organizzatori e approvato infine dalla Questura di Bari, pur con qualche polemica nei giorni scorsi: dal teatro Petruzzelli fino alla ex Fibronit e al parco 2 giugno, luoghi simbolo delle rivendicazioni "green" nella nostra città. Gigia Bucci, segretaria di Cgil Bari davanti al cantiere per la bonifica della ex "fabbrica della morte", ha ricordato Maria Maugeri, a cui verrà intitolato il futuro "parco della rinascita": «I tanti giovani studenti in piazza oggi ci danno speranza. Non ci sarà un secondo tempo per gestire questa partita perché siamo già alla fine dei tempi supplementari. Ricordo in questo punto una donna, Maria Maugeri, per le sue infaticabili battaglie e l'impegno per la tutela dell'ambiente e della salute dei baresi profuso nella sua lunga storia di impegno politico e amministrativo».
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«La Fibronit è il simbolo dei conflitti ambientali baresi - dice Francesca Acquaviva, attivista di Fff Bari. Il messaggio è che possiamo rompere il ricatto salute-lavoro-ambiente e per farlo è necessario ripartire da una nuova didattica che sia sostenibile e insegni alle nuove generazioni che un altro modello di sviluppo è possibile. Insieme a noi abbiamo chiamato in piazza i lavoratori, perché crediamo nell'esigenza di un lavoro sostenibile per il futuro. Il parco 2 giugno, inoltre, racconta come ci sia bisogno nella nostra città di spazi verdi che non siano casuali. Serve un piano urbanistico serio, che pianifichi la città in maniera sostenibile e valorizzi le periferie con al centro la qualità della vita dei cittadini di Bari».
Ha fatto il giro del mondo il discorso con cui, pochi giorni fa, Greta Thunberg inchiodava i potenti del mondo alle loro responsabilità, chiedendo azioni concrete per invertire la rotta e porre argine al cambiamento climatico. Il Comune di Bari, nelle scorse ore, ha reso nota la decisione della giunta cittadina di dichiarare lo stato d'emergenza climatica, impegnandosi a intraprendere una serie di azioni per ridurre le emissioni nocive, promuovere la mobilità sostenibile e - nel proprio piccolo - contribuire alla lotta contro il riscaldamento globale. «Noi di Fff siamo soddisfatti che il Comune abbia accettato la nostra richiesta di dichiarare emergenza climatica - prosegue Acquaviva. Adesso chiediamo che a questo atto politico seguano azioni concrete: incremento del trasporto pubblico, sostenibile e gratuito per tutti, riqualifica degli spazi verdi, conversione ecosostenibile degli edifici pubblici, controllo sull'edilizia scolastica».
Al termine della manifestazione i giovani di Fff Bari hanno dato lettura di un documento (qui in allegato) dove si elencano le azioni che il sindaco di Bari Antonio Decaro dovrebbe mettere in atto per la trasformazione "verde" della città di Bari.
Lo stesso Decaro, annunciando la dichiarazione di emergenza climatica, ha dichiarato nei giorni scorsi: «Come amministrazione comunale intendiamo mettere in campo azioni e politiche che prevedano la riduzione delle emissioni e degli agenti inquinanti e l'introduzione di energie rinnovabili finalizzate a raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico, del tpl e della pianificazione urbana. Per questo la città di Bari, sulla scia di analoghe iniziative intraprese in altri Comuni italiani, ha dichiarato lo stato di emergenza climatica. In questa battaglia che ci riguarda tutti e che chiama in causa il nostro futuro, ciascuno deve fare la propria parte, e qui a Bari sappiamo di poter contare sull'aiuto e sullo stimolo provenienti dal movimento studentesco, dall'associazionismo e dalle esperienze più avanzate di cittadinanza attiva che in questi anni hanno affiancato, e a volte anticipato, l'amministrazione comunale con azioni di trasformazione urbana sostenibili e innovative».