A Bari una campagna di crowfunding per il restauro dell'ex chiesa di San Martino

Il gioiello degli anni '60 è stato riscoperto grazie alla serie "Le indagini di Lolita Lobosco"

mercoledì 20 marzo 2024 12.39
Una campagna di crowdfunding finalizzata al restauro e un'apertura straordinaria sabato 23 marzo, per l'ex chiesa di San Martino: gioiello chiuso da 60 anni, riscoperto recentemente anche grazie alla visibilità data al luogo dalla serie tv Rai 'Le indagini di Lolita Lobosco'. La millenaria chiesa è stata infatti una delle location più apprezzate del secondo episodio della seguitissima serie tv, ospitando l'incontro romantico tra i due protagonisti Lolita e Leon. A seguito della grande popolarità (l'episodio è stato seguito da oltre 5 milioni di telespettatori con share del 28.17%) e dalle numerosissime richieste di informazioni, l'APS Martinus, associazione che si occupando del progetto di restauro del prezioso luogo per riaprilo come spazio culturale, ha avviato la campagna di crowdfunding sulla piattaforma GoFundme #SaveMartinus – Riapriamo l'ex chiesa di San Martino e ha programmato un'apertura straordinaria di San Martino (strada Bianchi Dottula n.4), con visite guidate a gruppi, sabato 23 marzo dalle 9.30-12.30 e dalle 16.30-19.30 (ingresso con contributo di 3€ destinato al restauro).

La chiesa risalirebbe al IX – X secolo d.C., nel periodo della dominazione bizantina di Bari. Sui resti dell'originaria cappella – si legge nella descrizione della campagna crowdfunding -, venne innalzata l'attuale struttura, inglobata poi nel palazzo Bianchi Dottula che tutt'oggi la custodisce. Negli anni 60 del '900, durante alcuni interventi di consolidamento, vennero ritrovati sorprendenti affreschi, tombe decorate e i resti murari dell'antico tempio bizantino. Da allora però la chiesa è caduta nel dimenticatoio lasciando secoli di storia sepolti sotto la polvere. Nel 2022, grazie alla disponibilità della famiglia Mitolo, proprietaria dell'edificio, ha avuto inizio il progetto di studio e rifunzionalizzazione della chiesa.

"Essendo una proprietà privata e non appartenendo alla Curia non abbiamo la possibilità di accedere ai principali bandi pubblici e finanziamenti destinati al restauro – riferiscono dall'APS Martinus - Per questo la scelta della campagna di crowdfunding dove chiunque può contribuire anche con una piccola somma, vorremmo che questo progetto sia il più partecipato possibile dalla comunità e che ognuno si possa sentire direttamente partecipe nella riapertura futura di San Martino come spazio culturale. Nel corso della visita di sabato verranno illustrati sia la storia millenaria del luogo sia gli step e le novità del progetto di restauro". L'obiettivo della raccolta fondi è di conseguire la somma di 70mila euro che servirà per finanziare la prosecuzione degli scavi per riportare alla luce resti dell'originaria chiesa, consolidare quella attuale, realizzare incontri di promozione e renderla un centro di produzione culturale aperto a tutti.

Link Gofundme: https://gofund.me/ec70286c