A Bari tornano a protestare i lavoratori della sanità privata: «Subito rinnovo del contratto nazionale»

Si è tenuto questa mattina in piazza Massari il presidio convocato dalle sigle sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil

lunedì 24 agosto 2020 16.53
A Bari si rinnova la protesta dei lavoratori della sanità privata, che chiedono il rinnovo del contratto nazionale. Questa mattina il presidio in piazza Massari, nei pressi della Prefettura di Bari, a sostegno della vertenza, convocato da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, contro AIOP a ARIS per aver negato la ratifica del rinnovo contrattuale sottoscritto lo scorso 10 giugno, dopo circa 14 anni dall'ultimo accordo. Il prossimo 31 agosto, le sigle sindacali sono pronte a organizzare le assemblee sui posti di lavoro, in modo da preparare lo sciopero nazionale che FP CGIL, CISL FP a UIL FPL hanno già preannunciato per il mese di settembre.

I sindacati puntano il dito conto le associazioni datoriali che «Dopo aver sottoscritto un CCNL» hanno deciso «Senza alcuna motivazione e nonostante abbiano ottenuto da Governo e regioni la copertura del 50% del costo del rinnovo contrattuale, di non procedere al la stipula definitiva negando un legittimo diritto dei lavoratori nel vedersi adeguare la propria retribuzione ferma all'accordo economico per il biennio 2006-2007.

«I presidi del 24 agosto — dichiarano Lonigro (FP CGIL), Capodiferro (CISL FP) e Vatinno (UIL FPL) — stanno interessando tutti i territori a livello nazionale e non. Su Bari abbiamo anche chiesto un incontro al Prefetto per rappresentare la gravità della situazione che rischia di diventare esplosiva per la Città Metropolitana di Bari se non si perviene in tempi stretti of rinnovo del CCNL. La protesta sta montando sui posti di lavoro e qui si rischia il blocco di un servizio pubblico essenziale».

protesta lavoratori sanità privata
protesta lavoratori sanità privata
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«Una vergogna quanto accaduto — riprendono i tre segretari generali di Bari. AIOP e ARIS non possono ingannare migliaia e migliaia di lavoratori che erano in attesa di percepire finalmente l'adeguamento della retribuzione ferma da lungo tempo. Non è possibile che dopo la sottoscrizione di un contralto di lavoro si neghi la ratifica, gettando nello sconforto quei lavoratori, gli stessi lavoratori che durante le emergenze siamo soliti chiamare eroi. Questo è il momento in cui chiediamo alle istituzioni, a partire dalla Regione Puglia e dal presidente Emiliano, di prendere posizione a favore degli eroi, concretamente, perché questi lavoratori guardano con attenzione a quello che farà la Regione per sostenere le loro ragioni. Queste associazioni e questi datori di lavoro se non sono in grado di garantire un rinnovo contrattuale dopo 14 anni, con tutte le rassicurazioni ottenute dal Governo e dalle regioni sul costo del contratto, con tutti i soldi pubblici che incamerano grazie agli accreditamenti, allora è necessario che il sistema sanitario pugliese venga rivisto profondamente, perché il diritto alla salute non può essere messo in discussione a causa di datori di lavoro che calpestano i diritti dei lavoratori».

I segretari delle tre organizzazioni sindacali continuano: «Dal presidente Emiliano, quindi, ci attendiamo una esplicita e ferma condanna nei confronti di AIOP e ARIS. Probabilmente è arrivato il momento di passare alla verifica degli standard organizzativi e dei requisiti di accreditamento, perché evidentemente qualcosa non quadra nella gestione della sanità privata in Puglia. Questo malumore potrebbe sfociare anche nel blocco dei servizi nel caso in cui non si pervengo in tempi brevi alla ratifica del CCNL, perché i lavoratori si sono sentiti veramente sbeffeggiati da questo incomprensibile comportamento assunto da AIOP e ARIS che prima sottoscrivono il CCNL e poi a distanza di 50 giorni lo negano».