Verso Città di Messina-Bari, Cornacchini: «Lavorato per affrontare difficoltà del campo più piccolo»

Il mister alla vigilia: «Il 4-2-3-1 si può fare ma non con Neglia per Brienza. Simeri-Iadaresta? C'è la regola degli under»

venerdì 1 marzo 2019 16.02
A cura di Riccardo Resta
Ultimo sforzo prima della sosta di fine inverno per il Bari, che domenica 3 marzo sarà ospite del Città di Messina sull'ostico terreno dello stadio Marullo. Per i biancorossi l'occasione di staccarsi in vetta approfittando del riposo osservato dalla Turris, che recupererà la partita in casa dell'Acireale il 10 marzo. Cornacchini, però, non vuole cali di tensione dopo il pareggio sofferto proprio contro gli acesi al San Nicola e al cospetto di una squadra che ha cambiato allenatore e deve recuperare per evitare i playout: «Giocano su un campo più piccolo, in sintetico - ricorda il tecnico all'antivigilia. Quella potrebbe essere una difficoltà. Dobbiamo pensare però esclusivamente a noi, non agli altri. Abbiamo fatto un po' di lavoro sulla giocata a partire dalla linea del centrocampo per trovare degli spazi contro le squadre chiuse. Abbiamo provato delle soluzioni per ridurre al minimo questo svantaggio. Hanno sempre giocato con il 3-5-2; ci siamo preparati a giocare contro ogni modulo. Si vedrà da subito come si schiereranno. La condizione sia fisica che mentale dei miei è buona e lo è sempre stata. Solo Mattera ha avuto un problema intestinale a metà settimana, si è allenato un po' meno».

La tegola per Cornacchini e il suo Bari si chiama Franco Brienza, assente per via della squalifica di una giornata rimediata contro l'Acireale. Non ci sono, però, grosse novità tattiche in vista: il posto dovrebbe spettare a Neglia, in un modulo tattico camaleontico. «Non ci sarà cambio di modulo, ora non bisogna stravolgere niente. Si passa dal 4-3-2-1 al 4-2-4 al 4-3-3; le scelte sono quelle. Neglia? Potrei farlo giocare esterno nel 4-3-3, ha caratteristiche diverse da Brienza. In sua assenza possiamo comunque adottare il 4-2-3-1 ma non con Neglia dietro la prima punta».

Il mister, però, non si sbilancia su un possibile impiego di Iadaresta, l'uomo della provvidenza nell'ultimo turno: «Chiedo molto agli attaccanti, un lavoro che prescinde dal goal - è il mantra di Cornacchini. La priorità è la squadra e il risultato finale. So come stimolare, provocare e coccolare i miei giocatori; cerco di tirar fuori il meglio che possono dare. Le valutazioni le faccio sul lavoro che fanno in settimana. Le chance le hanno tutti ma un goal non vuol dire giocare per forza la domenica dopo. Ha qualità diverse dagli altri e se riusciamo a servirlo bene ci può dare una mano. Simeri e Iadaresta insieme dall'inizio? Si può fare, ma in Serie D sei condizionato dagli under. Se vuoi giocare con loro due più Floriano e un altro esterno over bisogna mettere un giovane in mezzo. Trovare l'equilibrio giusto non è facile per sostenere quattro attaccanti puri».

L'obiettivo, però, è dimostrare di aver tratto preziosi precetti dagli errori commessi contro l'Acireale. «Tutte le partite hanno complicazioni, nel primo tempo l'abbiamo letta male. Quando non ci sono spazi devi creare lo stesso la profondità breve, muovendoti in maniera più adeguata. È stata una lettura un po' errata nel primo tempo, ma nella ripresa non c'è stata partita. Siamo riusciti a recuperare, forse meritavamo la vittoria», conclude Cornacchini.