Simeri bomber dalla panca. La fortuna premia l'audace Bari di Mignani

Il goal dell’attaccante al 94’ regala il successo sul Catania al tecnico, bravo a gestire forze e abbondanza di soluzioni

lunedì 20 settembre 2021 1.24
A cura di Riccardo Resta
Un'arma strategica che sta diventando una felice abitudine. Il Bari di mister Mignani sbanca Catania ancora con un goal di Simeri, di nuovo subentrato dalla panchina. E se contro il Picerno gli era bastato un minuto per buttarla dentro, stavolta gliene sono serviti addirittura otto per siglare il goal vittoria, al 94'. E così vale ancora di più.

Eh già, perché il Bari porta a casa un successo 1-2 dal Massimino, in una partita che all'improvviso non si era messa bene. Anzi. La squadra biancorossa nella ripresa fa vedere tutto il suo potenziale ma anche tutti i problemi legati a una condizione fisica ancora precaria, che abbisogna di un po' di rodaggio ancora dopo la chiusura del mercato in extremis e il ritiro bruciato causa Covid.

Però, a conti fatti, il successo ai piedi dell'Etna è meritato dai galletti, premiati sì dalla fortuna ma anche dall'audacia e dall'ampiezza delle soluzioni. Nel primo tempo il Bari ci mette un po' a carburare ma fra 12' e 19' si fa vedere due volte con Cheddira, più un tiro velleitario di Botta alla mezzora. Con il Catania che si difende e prova a ripartire, al cospetto di un avversario tecnicamente superiore. Il trappolone di Baldini è ben congegnato, ma Mignani non ci cade: il Bari rischia poco o niente, e al 39' reclama per una spinta in area di Pinto su Antenucci. Il rigore ci può stare, ma non è clamoroso.

Ma la virtù maggiore di questa squadra, almeno per quel che abbiamo potuto vedere fin qui, è la pazienza. Fra 51' e 52' la premiata ditta Botta-Terranova confeziona il meritato vantaggio: prima il 10 offre un assist di una qualità superiore al centrale (bravo Stancampiano a dire no all'acrobazia del difensore), poi calcia l'angolo su cui Terranova sbuca per il vantaggio.

Sembra tutto fatto, ma c'è un ma… La condizione atletica della squadra è ancora precaria, l'uscita di Bianco dopo appena 10' toglie a Mignani quel po' di filtro a centrocampo, D'Errico non gioca neanche 1' per troppa stanchezza. Maita e Mallamo fanno la doppia fase, Scavone regge finché può, ma il calo arriva puntuale. Baldini si gioca le carte Piccolo e Moro, e proprio quest'ultimo salta in testa al distratto Di Cesare per realizzare il goal del pari, quasi insperato per gli etnei.

E qui subentra l'intuizione di Mignani: fuori Antenucci, Botta, Cheddira e Belli, dentro Marras, Paponi, Pucino e Simeri. Già, Simeri… L'uomo della provvidenza, nonché l'unico attaccante (aspettando Paponi) capace di riempire l'area avversaria; una delle poche cose che al Bari ancora manca. Al 94' Monteagudo rinvia malamente sul piede di Marras, che trova il capoccione del 9 pronto a spingere in rete il punto della vittoria. Un falco, un elemento utile e umile di cui il Bari targato Auteri-Romairone a gennaio si liberò con troppa leggerezza e poca riconoscenza.

«Abbiamo avuto fortuna, che però premia chi la cerca», ha detto Mignani. E lui l'ha cercata, con audacia e anche con qualche rischio. Sì, perché Simeri è on-fire in questo momento e farlo partire dalla panchina non era semplice. Il fatto che l'attaccante entri e faccia goal ogni volta da un lato denota la sua maturità, dall'altro l'abilità di Mignani anche come psicologo. Gestire la concorrenza interna non è compito semplice, per ora ci sta riuscendo bene.

E, così, il Bari ritorna dalla Sicilia con un bel bottino: 10 punti in quattro gare che valgono (in attesa del Monopoli impegnato stasera con l'Avellino) il primo posto. E con un esame complesso superato grazie al libro del "corto muso" tanto caro a Max Allegri (non uno qualsiasi). Domenica ci sarà la Paganese al San Nicola, un altro tassello in un percorso di crescita che appare ancora lungo e tortuoso. Però l'avvio di campionato poteva essere decisamente peggiore. Per ora, va benissimo così.