Polito: «Mettiamo le basi per la risalita del Bari in serie A»

Intervista a Radio Bari su diversi argomenti, dai rinnovi dei calciatori alla progettualità

lunedì 20 novembre 2023 16.23
A cura di Gianluca Battista
Il direttore sportivo del Bari, Ciro Polito, è stato intervistato questa mattina, 20 novembre, da Radio Bari. Rispondendo alle domande di Enzo Tamborra, Cristian Siciliani e Michele Carofiglio, il diesse campano ha ribadito l'intento della società guidata da Luigi De Laurentiis si conquistare la serie A massimo in tre anni

«Mettiamo le basi per la risalita del Bari in A - ha detto -. Questa piazza e questi tifosi meritano tutto questo».

Polito si è quindi soffermato sul progetto triennale e sulla necessità di intervenire a gennaio sul mercato: «Indipendentemente dal modulo che Marino vorrà adottare - ha spiegato - cercheremo un regista». Il riferimento chiaro è al lungodegente Raffaele Maiello, che probabilmente resterà fuori quasi sino a fine stagione. Il Bari dovrebbe intervenire anche in attacco, probabilmente acquistando un'altra punta centrale, mentre Polito si è detto fiducioso per un pieno recupero di Mattia Aramu, elemento troppo importante per le sorti a medio termine dei biancorossi. Quanto al portiere Brenno, il direttore sportivo del sodalizio di strada Torrebella ha rimarcato come si tratti di un estremo difensore che può certamente crescere, ma è un prospetto di sicura affidabilità.

Ed a proposito di lungodegenti, Polito ha ribadito come Jeremy Menez stia bruciando le tappe dopo l'infortunio al crociato e con il nuovo anno dovrebbe tornare a disposizione. Si è poi irrigidito su Edjouma, ricordando come a centrocampo il Bari sia copertissimo e che bisogna dar tempo di adattamento al ragazzo, sebbene anch'egli si è definito perplesso dalla prestazione contro il Catanzaro, quando Michele Mignani lo aveva lanciato titolare. Se vi saranno le condizioni resterà, altrimenti potrebbe diventare merce di scambio.

Un Polito apparso sereno, che ha fatto spallucce quando gli è stato ricordato che la piazza che un tempo lo amava alla follia, oggi è divisa sul suo nome: «Non leggo i social quasi mai - ha precisato - ma ci sta, per essere amato da tutti dovremmo vincere sempre».