Un orto chiude per fare spazio alle rotaie, succede a Japigia

"La sana verdura - Campagneros" costretto a lasciare la terra usata fino ad oggi, «Aiutateci a trovare un'altra campagna in città»

martedì 1 maggio 2018
A cura di Elga Montani
Un orto urbano a Japigia deve dare spazio alle rotaie di un treno. Sembra un vecchio film, di quelli in cui poi ci si mette tutti insieme a protestare, alla fine il bene vince e l'orto resta. Invece è la realtà della città Bari, e l'orto di Japigia "La sana verdura – Campagneros" deve traslocare per fare spazio alla linea ferroviaria di FS, che ha espropriato le terre che fino ad oggi hanno ospitato l'orto di Francesca e Carolina. Ora non resta che portare avanti l'esperienza nel terreno rimasto, e concesso dal Comune di Bari, mentre si lavorerà per trovare un nuovo terreno in città che possa essere adatto a portare avanti il lavoro fatto fino ad oggi.

«Noi abbiamo a Bari due terreni – racconta ai nostri microfoni Carolina – uno è in comodato d'uso da un privato, mentre l'altro ci è stato concesso dal Comune di Bari. Per quanto riguarda quello in comodato d'uso, si tratta di un terreno che è sempre stato adibito a coltivazione anche se si trova in città, non siamo solo noi, ci sono anche altri contadini nella stessa zona. Per quanto ci riguarda abbiamo a disposizione questo terreno di circa 5 mila metri, che fino ad oggi abbiamo potuto utilizzare per questo nostro progetto. Purtroppo, le Ferrovie dello Stato hanno invece un loro progetto, che è quello di far passare di lì uno o due binari, non sono sicura, dato che i proprietari sono stati invitati a visionare il progetto, ma questo non è stato ancora fatto».

«Abbiamo già avuto due comunicazioni – prosegue – che spiegano che il terreno è stato espropriato, a breve verranno a porre i paletti per delimitare il territorio, forse verranno già anche con le ruspe per iniziare i lavori. Purtroppo, non possiamo opporci in alcun modo a questo esproprio, anche perché oltre ad FS c'è anche un progetto già approvato del Comune per fare un sottovia, sempre nella stessa zona, che dovrebbe collegare viale Einaudi con via Padre Pio, progetto che ha come obiettivo il decongestionare il traffico del ponte di Japigia».

«Quando abbiamo iniziato il nostro orto urbano – ci spiega – sapevamo di avere la spada di Damocle di questo esproprio, però sia il proprietario del terreno che gli altri contadini ritenevano che ci sarebbe voluto un bel po' di tempo, invece sono stati abbastanza celeri nel nostro caso. Ora, sabato 5 maggio stiamo organizzando una piccola festa per tutti coloro che in questo periodo ci hanno seguito. Non vuole essere un addio, ma un arrivederci, dato che stiamo già cercando un nuovo terreno, sempre in città, per poter portare avanti il nostro progetto che in questi anni ci ha permesso di creare bellissimi rapporti e una splendida rete, e che per ora proseguiremo nel terreno che abbiamo avuto dal comune».