j.jpg)
«Un nuovo Acquario per la città di Bari», la petizione si rivolge direttamente a Decaro
L'iniziativa è del Club acquariologico erpetologico barese: «La mostra sulla biodiversità nel 2018 ha fatto 10mila visitatori»
domenica 13 ottobre 2019
Una petizione per chiedere il restauro e la riapertura dello storico Acquario provinciale di Bari. L'iniziativa è del Club acquariologico erpetologico barese, composto da esperti nel settore degli acquari, delle specie ittiche e della biodiversità acquatica, che ha aperto una sezione apposta sulla piattaforma change.org dove raccogliere le firme.
La petizione è rivolta direttamente ad Antonio Decaro, sindaco di Bari, affinché dia un impulso istituzionale alla riapertura di un luogo molto caro ai baresi, attualmente nulla più che una stanza dei fantasmi. «L'idea della petizione "Diamo alla città di Bari un nuovo Acquario" è nata su suggerimento dei numerosissimi visitatori alla mostra-progetto dal titolo "Biomi dal mondo: la biodiversità, un tesoro da tutelare" che si è tenuta nel terminal crociere del porto di Bari dal 22 aprile al 3 giugno 2018 - fa sapere il Club acquariologico erpetologico barese. L'esposizione, visitata da circa 10mila persone in meno di due mesi, ha dimostrato come la città non abbia mai interrotto quel "legame con il mare e con le sue creature" che era tenuto in vita dal vecchio acquario provinciale».
Lo stato di abbandono della struttura è una ferita dritta al cuore che non potrà rimarginarsi fino a quando non le sarà restituita una nuova vita. «L'Acquario provinciale di Bari per decenni ha offerto l'opportunità a intere generazioni di baresi di poter ammirare gli abitanti del meraviglioso mondo sommerso e, allo stesso tempo, di imparare a conoscere e rispettare l'ambiente acquatico - proseguono dal Caeb. Purtroppo tale struttura è chiusa al pubblico da circa 10 anni ed è attualmente inagibile ed inutilizzabile; ecco perché la nostra associazione, in maniera provocatoria, ha utilizzato il marchio "Acquario di Bari", ideato ed esposto durante la manifestazione, affinché divenisse un esplicito invito alla realizzazione di un nuovo acquario dei baresi e, perché no, di tutti i pugliesi. In quest'ottica il Caeb si è proposta come associazione referente e in grado, con l'opportuno supporto economico delle istituzioni, di farsi carico della gestione della struttura».
La petizione è rivolta direttamente ad Antonio Decaro, sindaco di Bari, affinché dia un impulso istituzionale alla riapertura di un luogo molto caro ai baresi, attualmente nulla più che una stanza dei fantasmi. «L'idea della petizione "Diamo alla città di Bari un nuovo Acquario" è nata su suggerimento dei numerosissimi visitatori alla mostra-progetto dal titolo "Biomi dal mondo: la biodiversità, un tesoro da tutelare" che si è tenuta nel terminal crociere del porto di Bari dal 22 aprile al 3 giugno 2018 - fa sapere il Club acquariologico erpetologico barese. L'esposizione, visitata da circa 10mila persone in meno di due mesi, ha dimostrato come la città non abbia mai interrotto quel "legame con il mare e con le sue creature" che era tenuto in vita dal vecchio acquario provinciale».
Lo stato di abbandono della struttura è una ferita dritta al cuore che non potrà rimarginarsi fino a quando non le sarà restituita una nuova vita. «L'Acquario provinciale di Bari per decenni ha offerto l'opportunità a intere generazioni di baresi di poter ammirare gli abitanti del meraviglioso mondo sommerso e, allo stesso tempo, di imparare a conoscere e rispettare l'ambiente acquatico - proseguono dal Caeb. Purtroppo tale struttura è chiusa al pubblico da circa 10 anni ed è attualmente inagibile ed inutilizzabile; ecco perché la nostra associazione, in maniera provocatoria, ha utilizzato il marchio "Acquario di Bari", ideato ed esposto durante la manifestazione, affinché divenisse un esplicito invito alla realizzazione di un nuovo acquario dei baresi e, perché no, di tutti i pugliesi. In quest'ottica il Caeb si è proposta come associazione referente e in grado, con l'opportuno supporto economico delle istituzioni, di farsi carico della gestione della struttura».