Torna la giornata di donazione sangue di Fratres e Ordine degli avvocati Bari, domani al Di Venere

Appuntamento pomeridiano aperto alla cittadinanza dalle 14:30 alle 17 nel centro trasfusionale dell'ospedale di Carbonara

mercoledì 5 agosto 2020 13.41
A cura di Riccardo Resta
Arriva alla seconda edizione consecutiva la giornata di donazione sangue organizzata dall'associazione Fratres e dall'Ordine degli avvocati di Bari, con il patrocinio del Comune di Bari. L'appuntamento è per domani, in fascia pomeridiana dalle 14:30 alle 17, nel centro trasfusionale dell'ospedale Di Venere, a Carbonara. Un evento solidale pensato per sensibilizzare alla donazione del sangue gli avvocati e i professionisti forensi ma aperto anche a tutti i cittadini , in un periodo in cui le sacche scarseggiano preoccupantemente a causa dell'azione combinata del Covid-19, del gran caldo e delle ferie estive.

Per la donazione in fascia pomeridiana non bisogna presentarsi a digiuno: dopo una regolare colazione, dalle 10 in poi è consigliato alimentarsi con frutta e caffè. Importante è non assumere latte, latticini e yogurt, per non alterare il processo di lavorazione degli emocomponenti.

«L'emergenza sangue si fa sentire e l'amministrazione comunale con l'Ordine degli avvocati e la Fratres invita tutti gli avvocati e i cittadini a recarsi al Di Venere per contribuire a superare questa fase critica - dice Vito Lacoppola, assessore cittadino al Patrimonio. Noi avvocati svolgiamo un ruolo di interfaccia con la cittadinanza, il nostro è un compito sociale importantissimo e nei nostri doveri rientra chiedere alla cittadinanza di donare».

Francesca Bottalico, assessore comunale al Welfare, sottolinea: «Dai diversi presidi ospedalieri, più che in ogni altra estate, emerge la scarsità di sangue. C'è ancora molta paura nelle persone, per questo è importante lavorare sull'aspetto culturale della donazione. Ho raccolto la disponibilità di molte comunità dove ci sono famiglie e migranti in accoglienza. È importante creare occasioni per favorire solidarietà e integrazione: donare il sangue è donare una parte di sé, ed è una bella azione anche politica».

Giovanni Stefanì, presidente dell'Ordine degli avvocati di Bari, prosegue: «L'avvocato ricopre un ruolo di assistenza continua ai cittadini, anche fuori dai luoghi della giurisdizione. Un'iniziativa che conferma la generosità degli avvocati, nonostante quello che si dice di solito della nostra professione. Il consiglio dell'ordine ha questa funzione: interfacciarsi con le istituzioni per garantire i diritti dei cittadini, tra cui quello alla salute. Un compito ancora più importante nel momento dell'emergenza Coronavirus. Domani inizia la campagna di solidarietà che vede uniti amministrazione comunale, Ordine degli avvocati e Fratres».

Roberto Nacci, presidente del gruppo Fratres del Salvatore di Loseto, ricorda: «Bari sconta un basso indice di donazione, anche rispetto alla provincia. Lavorando con i ragazzi nelle scuole riusciamo a far giungere alla maturazione i neo maggiorenni, perché spesso a quell'età ancora non si è sviluppato il senso della donazione. Si dovrebbe lavorare di più in quel senso, creando percorsi di formazione nei giovani. Se riusciremo a migliorare la cultura della donazione barese avremo reso un servizio agli ammalati e a chi ha bisogno. Dobbiamo passare dalla cultura delle raccolte sangue straordinarie alla cultura delle donazioni assidue».

Come segno della vicinanza del Comune di Bari al tema della donazione, il sindaco Antonio Decaro ha nominato Loredana Battista sua delegata all'emergenza trasfusionale. «Grazie all'amministrazione per aver considerato fondamentale l'emergenza sangue, ancora più importante nel post Covid-19 - dice Battista. È fondamentale che tutti possano partecipare attivamente per risolvere questa emergenza: con la donazione si fa medicina preventiva, è un modo per volere bene agli altri e a se stessi».

Giacinto Giorgio, presidente Fratres provinciale Bari, fa eco: «Essere donatori è un nuovo stile di vita che dobbiamo portare alla città di Bari. Donare sangue è un fatto morale e sociale, non c'è bisogno di aspettare l'evento catastrofico. I trapianti realizzati in questi giorni al Policlinico sono stati possibili grazie all abilità dei medici e alla solidarietà di chi ha donato gli organi e il sangue».

Vito Pesce, già dirigente medico primario del centro trasfusionale dell'ospedale Di Venere e consulente sanitario regionale Fratres, spiega: «Il nostro sistema garantisce l'autosufficienza di tutta la Puglia per quanto riguarda i globuli rossi. Ci sono periodi di decremento fisiologico delle donazioni, come da giugno ad agosto. Con il Covid abbiamo dovuto dar fronte alla riluttanza dei donatori, e con tutto il sistema abbiamo portato le donazioni al di fuori degli ospedali, con dispendio e sacrifici. Ma l'aspetto che va sottolineato è che la società pugliese dimostra sempre la propria solidarietà».

Giuseppe Cascella, presidente della commissione consiliare Culture e medico di professione, conclude: «A tre miei pazienti che hanno donato il sangue è stato diagnosticato il virus Hcv, e a un altro il virus Hiv. Con la donazione hanno eseguito un test che mai avrebbero fatto altrimenti. Donare il sangue è un gesto che si fa anche per se stessi».