Spazio Murat, fino al 30 agosto la mostra “Natalija Dimitrijević e Maria Trentadue”

Il collezionista Vito Intini affida all’artista la realizzazione di due dipinti murali per la Kunsthouse - artenatura

domenica 2 agosto 2020
Spazio Murat attiva nuove sinergie: il collezionista Vito Intini affida all'artista Natalija Dimitrijević la realizzazione di due dipinti murali per la Kunsthouse - artenatura. Una collaborazione artistica nata lo scorso 2 luglio, in occasione dell'inaugurazione della mostra "Natalija Dimitrijević e Maria Trentadue" all'interno di Spazio Murat in corso fino al 30 agosto.

Intini offre all'artista lo spazio esterno della Kunsthouse - artenatura per un intervento site-specific: due dipinti murali, i cui oggetti sono simboli che evocano i ricordi legati alla natura e alle persone che la circondano. "È un omaggio – spiega Natalija Dimitrijević – alla natura, all'arte, al mare, al grano, a Melissa, a Vito, alla vita".

Vito Intini è un artista, un poeta, un curatore, un collezionista e un docente di filosofia di base a Putignano, nato nel 1956. Fondatore e direttore artistico della Kunsthalle Putignano e della Kunsthouse – artenatura, ha messo in mostra nel 2007 i lavori di Maria Trentadue. Vito Intini è stato, insieme a Lino Sivilli e Antonio Mantellato, uno dei collezionisti invitati a partecipare alla mostra a Spazio Murat con un prestito di un prezioso lavoro di Maria Trentadue.

"Il giorno della presentazione della mostra Vito Intini ha apprezzato il valore e il potenziale espresso dai grandi pannelli realizzati da Natalija Dimitrijević – spiega Melissa Destino, curatrice della mostra - si è subito dimostrato entusiasta al pensiero di generare una nuova collaborazione e ha offerto alla giovane artista lo spazio della Kunsthouse artenatura a Putignano per due dipinti murali".

La mostra in corso a Spazio Murat, a cura di Melissa Destino, mette in dialogo il lavoro di Natalija Dimitrijević e Maria Trentadue. Una mostra che lega due artiste figurative, due tempi, due concezioni diverse eppure affini. Gli spazi interni, le case e le stanze della giovane Dimitrijević; e quelli esterni, le piazze, la strada di Maria Trentadue. Il contemporaneo, il qui e ora dialogano con gli anni Settanta e con il passato. La pittura e il territorio pugliese a fare da comune denominatore delle opere delle due artiste.

"Grazie alla mostra "Natalija Dimitrijević e Maria Trentadue" – aggiunge Melissa Destino - due mondi apparentemente distanti si sono uniti e hanno cominciato a costruire un rapporto di collaborazione legato alle due cose che li uniscono: la pratica artistica e il territorio nel quale vivono".

"Da quando abbiamo iniziato il nostro lavoro imperfetto, frastagliato e complesso a Spazio Murat, uno degli obiettivi che ci siamo prefissati è che Spazio Murat fosse il luogo delle opportunità, dei rilanci, delle sperimentazioni anche per le giovani artiste e i giovani artisti provenienti dall'Accademia di Belle Arti di Bari. Crediamo fortmente in questo valore di sperimantazione in campo, di prova e di confronto. Questa opportunità nata dal dialogo tra Vito e Natalija mostra che la strada è giusta, che le moltiplicazioni sono possibili, che i confronti sono doverosi, soprattutto per uno spazio come il nostro", aggiunge Giusy Ottonelli architetto e co-founder di Hub, società che gestisce Spazio Murat.


Natalija Dimitrijević è un'artista nata in Serbia (1995, Niš), ha frequentato la scuola d'arte della sua città natale (Umetnička škola Niš) nel dipartimento tecnico-figurativo. Nel 2014 si è trasferita a Bari e ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Bari nel corso di pittura, dove si è laureata nel 2019. I soggetti della sua pratica pittorica sono gli ambienti domestici. Attraverso quadri, che vanno dalle piccole alle grandi dimensioni, e tramite l'uso di diverse tecniche (olio, tempera, acquerello, disegno, ecc.) Dimitrijević percorre spazi di case in cui è stata. La pittura diventa un modo per ricordare.

Maria Trentadue (1893-1977, Modugno) comincia a sessantacinque anni a decorare a smalto oggetti di vario genere (tra cui anfore, bottiglie, oggetti in ferro). A partire dagli anni Settanta, supportata da Tommaso Di Ciaula, Trentadue inizia ad adoperare la pittura non come decorazione, ma come pratica autonoma. Le sue opere venivano apprezzate e richieste dagli abitanti di Modugno (e non solo), da conoscenti e amici che si presentavano alla sua porta con bottiglie, brocche, bocce e ogni altra suppellettile su cui dipingere. Ed ecco che così nasceva la sua arte caratterizzata dalla trasformazione del quotidiano, del "già visto", in strumento di emancipazione dalle condizioni dell'esistente. Nel suo lavoro Maria Trentadue ha sperimentato continuamente utilizzando materiali di vario tipo: cartone ondulato, pezzi di compensato, tele, vetro e persino lastre radiografiche, senza creare gerarchie tra pittura decorativa, pittura sacra e profana. Gli scenari proposti dall'artista modugnese fanno riferimento a una realtà che dipinta diviene archetipica: paesaggi, vedute urbane, scene di lavoro agricolo, momenti di socialità vengono ricostruite attraverso l'immaginazione.

Varcato l'ingresso di Spazio Murat, il visitatore si trova dinanzi ad un percorso di visione della mostra che si snoda in due direzioni: una grande opera site specific di Natalija Dimitrjević, un dittico che l'artista di origine serba ha realizzato nei giorni precedenti all'inaugurazione direttamente all'interno dello Spazio Murat; e una serie di dipinti di Maria Trentadue, prestati dalla Pinacoteca Metropolitana di Bari e da alcuni collezionisti privati (Vito Intini, Lino Sivilli e Antonio Mantellato), che oltre alle tele comprenderà vasi, televisori, vassoi e altri supporti su cui l'artista pugliese era solita dipingere.

"Natalija Dimitrijević e Maria Trentadue" è stata realizzata con il sostegno dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari e grazie anche alla collaborazione di Microba, Achrome, Pinacoteca Metropolitana di Bari "Corrado Giaquinto".

INGRESSO MOSTRA 0,50 centesimi

2 luglio – 30 agosto
Sarà possibile visitare la mostra il lunedì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 20.00
dal martedì al venerdì dalle 9 alle 20. Chiusura sabato e domenica.
La mostra sarà chiusa dal 10 al 17 agosto compresi.

Info e prenotazioni a info@spaziomurat.it o telefonare allo 080.205.58.56